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  • Istituto di Scienze della Vita

BREVETTATE DUE nuove cultivar di olivo, “Leccino Millennio” e “Frantoio Millennio”. Il contributo dei docenti e dei ricercatori dell’Istituto di Scienze della Vita della Scuola Sant’Anna

Data pubblicazione: 06.06.2019
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“Leccino Millennio” e “Frantoio Millennio” sono due nuove e brevettate cultivar di olivo, frutto del lungo lavoro di miglioramento genetico intrapreso da oltre un ventennio da due istituzioni universitarie pisane, il Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali dell’Università di Pisa con i  professori Rolando Guerriero e Filiberto Loreti,  e l’Istituto di Scienze della Vita della Scuola Superiore Sant'Anna con la ricercatrice Susanna Bartolini. L’Università di Pisa detiene il brevetto che ha dato in concessione esclusiva, con possibilità di sublicenza, al Co.Ri.Pro-Olivi di Pescia, il Consorzio per la Certificazione Volontaria delle Piante di Olivo.

L’intensa attività di selezione clonale nell’ambito delle cultivar “Frantoio” e “Leccino” ha portato all’individuazione di due genotipi dai pregevoli caratteri bio-agronomici e che si distinguono dalle varietà standard per morfologia delle foglie, delle infiorescenze e dei frutti. Inoltre, manifestano interessanti proprietà come precoce entrata in produzione, costanza di fruttificazione, buona qualità e resa in olio.

In particolare, la cultivar “Leccino Millennio” ha un ulteriore carattere migliorativo che riguarda la biologia della riproduzione presentando, al contrario della varietà standard, una spiccata autofertilità. Il che si traduce in una migliore attitudine alla fruttificazioneanche in assenza di impollinazione incrociata, grazie all’autofecondazione dei fiori.

L’emergenza fitosanitaria causata da Xylella fastidiosa, batterio che sta compromettendo in maniera inesorabile l'olivicoltura nel Salento, in Puglia, fa sì che vi sia un crescente interesse nei confronti del “Leccino”. I ricercatori dell’Istituto per la protezione sostenibile delle piante del CNR di Bari hanno infatti evidenziato come piante appartenenti a questa cultivar presentino sintomi più lievi e una concentrazione batterica sensibilmente più bassa rispetto alle varietà più  suscettibili (Boscia et al., 2017). Qualora test diagnostici specifici accertassero questa peculiarità nel “Leccino Millennio”, tale cultivar potrebbe proporsi come candidato ideale per i nuovi impianti olivicoli “a prova di batterio”. L’individuazione di nuove fonti di resistenza rappresenta infatti il principale strumento per il  futuro dell'olivicoltura pugliese e non solo, scongiurando lo scenario di un’ulteriore espansione dell’epidemia a livello nazionale.

In copertina: immagine di “Frantoio Millennio” in campo.