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  • Istituto di Economia

Quattro progetti dell’Istituto di Economia della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa finanziati dal Fondo Italiano per la Scienza (FIS)

Disuguaglianze economiche e climatiche, sostenibilità e costi del cambiamento climatico sono i temi dei progetti che hanno ottenuto un finanziamento complessivo di oltre 4,3 milioni di euro

Data pubblicazione: 09.12.2025
Bandi FIS_ vincitori istituto economia: Pallante, Gabbuti, Coronese, Palagi
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Quattro progetti dell’Istituto di Economia della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa sono stati finanziati nella terza edizione del Fondo Italiano per la Scienza (FIS), per un totale di oltre 4,3 milioni di euro. I finanziamenti rientrano nella linea di finanziamento ‘Starting Grant’, che punta a sostenere le attività progettuali di ricercatrici e ricercatori emergenti. 
I progetti dell’Istituto di Economia ammessi al finanziamento sono: Welnlt - Wealth and Inheritance in Modern Italian History (1815-2015) di Giacomo Gabbuti, ricercatore di Storia economica; TRACE - Tackling Regional Asymmetries and Climate inEqualities di Matteo Coronese, ricercatore di Economia politica; SCI-PET - Socioeconomic and Climate Inequality: understanding disparities in emissions, climate impacts and perceptions to design Policy for an Equitable Transition di Elisa Palagi, assegnista di ricerca presso l’Istituto di Economia; NARNIA - NAture-related systemic Risks: micro exposures, macro-financial policies for a Network-based Integrated Assessment di Gianluca Pallante, assegnista di ricerca presso l’Istituto di Economia.

La vittoria di quattro progetti FIS è un risultato eccezionale dell’Istituto di Economia che si aggiunge al recente finanziamento di un ERC Synergy conseguito dalla prof.ssa Arianna Martinelli. Sono sicuro che questi progetti avanzeranno le conoscenze nell’ambito della disuguaglianza, della sostenibilità e dei costi del cambiamento climatico. Sono molto orgoglioso di questo risultato che premia la qualità del reclutamento del nostro Istituto e l’eccellenza del nostro dottorato internazionale in Economics, dato che tre dei quattro vincitori sono stati in passato nostri allievi perfezionandi” dichiara Andrea Roventini, Direttore dell’Istituto di Economia.

In totale, il Fondo Italiano per la Scienza del Ministero dell’Università e della Ricerca ha distribuito quest’anno 475 milioni di euro per finanziare la ricerca di base nei principali settori scientifici, dalle scienze della vita all’ingegneria, fino all’area medico-scientifica e alle scienze umane e sociali. L’obiettivo principale è quello di promuovere lo sviluppo della ricerca  secondo le modalità consolidate a livello europeo, sul modello dell’European Research Council (ERC).

Si tratta di un risultato significativo, che colloca la Scuola Sant’Anna tra i primi atenei italiani nel macrosettore delle scienze sociali e umanistiche. Questo finanziamento dimostra l’attenzione della Scuola verso questioni non più rinviabili, come le disuguaglianze, la crisi climatica e i costi delle politiche ambientali, temi cruciali per costruire una società più giusta, resiliente ed equa” dichiara Nicola Vitiello, Rettore della Scuola Superiore Sant’Anna.


I quattro progetti finanziati

WeInIt – Ricchezza, eredità e disuguaglianza nella storia italiana 
Il progetto di Giacomo Gabbuti studia l’evoluzione della disuguaglianza di ricchezza in Italia lungo due secoli, ricostruendo per la prima volta la distribuzione patrimoniale dal periodo napoleonico al secondo dopoguerra grazie a un nuovo micro-dataset di 135.000 successioni. Il progetto permetterà di misurare come ricchezza ed eredità abbiano alimentato le disuguaglianze tra classi sociali ma anche tra i generi, e come shock politici ed economici ne abbiano modificato la dinamica. Analizzando mobilità sociale, élite economiche e divari di genere, WeInIt offrirà una base empirica inedita per comprendere le radici storiche delle disuguaglianze italiane e il loro impatto sulla democrazia contemporanea.

TRACE – Asimmetrie regionali e disuguaglianze climatiche
Gli effetti del cambiamento climatico non si distribuiscono in modo uniforme: regioni e fasce di reddito diverse subiscono impatti profondamente diseguali, spesso nascosti dalle medie nazionali. Il progetto TRACE di Matteo Coronese punta a svelare queste disparità costruendo il primo quadro che collega emissioni e danni economici a livello subnazionale. Integrando scienza del clima, economia e machine learning, il progetto stima come anomalie climatiche colpiscano i diversi gruppi di reddito e valuta quali strategie di adattamento e mitigazione tutelano davvero le fasce più vulnerabili. L’obiettivo è fornire evidenze solide per politiche climatiche più mirate, eque e sostenibili.

SCI-PET – Disuguaglianza socioeconomica e climatica
SCI-PET, progetto di Elisa Palagi, indaga il doppio legame tra disuguaglianza economica e cambiamento climatico attraverso una combinazione di analisi econometriche, indagini e metodi sperimentali. L’obiettivo è analizzare la distribuzione delle risorse, il contributo delle diverse classi sociali alle emissioni e gli impatti climatici sulle fasce di popolazione più vulnerabili, costruendo un quadro per quantificare il contributo sproporzionato dei segmenti più ricchi della società alla crisi climatica. Il progetto esplora inoltre le diverse percezioni del cambiamento climatico e delle politiche climatiche, concentrandosi su Italia e Norvegia, due paesi ad alto reddito con forti contrasti in termini di livelli di disuguaglianza, politica fiscale, strutture economiche e sfide climatiche, con l'obiettivo di generare approfondimenti comparativi solidi.

NARNIA – i rischi sistemici legati alla natura
Il progetto NARNIA di Gianluca Pallante ha l’obiettivo di valutare le conseguenze macroeconomiche legate al deterioramento dell'ambiente e degli ecosistemi, quantificandone i rischi sistemici economici e finanziari. In un quadro multidisciplinare che unisce la complessità dei sistemi terrestri e socio-economici, e la finanza sostenibile NARNIA vuole mappare le esposizioni delle attività economiche al deterioramento dell'ambiente che ci circonda e valutare politiche capaci di garantire stabilità economica e tutela degli ecosistemi. Il progetto offrirà inoltre nuove evidenze sui canali attraverso cui i rischi ambientali si propagano nelle reti economico-finanziarie e su come le politiche possano sostenere gli obiettivi globali di recupero e rigenerazione ambientale.