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SISTEMI SANITARI REGIONALI: IL LABORATORIO MANAGEMENT E SANITÀ (MES) DELL’ISTITUTO DI MANAGEMENT DELLA SCUOLA SANT’ANNA DI PISA HA PRESENTATO A BARI LA VALUTAZIONE DELLE PERFORMANCE RIFERITA ALL’ANNO 2018

Data pubblicazione: 21.05.2019
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Presentati a Bari i risultati relativi alla performance dei sistemi sanitari regionali per l’anno 2018. A rendere pubblici i dati è, come ogni anno, il Laboratorio Management e Sanità (MeS) dell’Istituto di Management della Scuola Superiore Sant’Anna, che dal 2008 ha sviluppato il “Sistema di Valutazione dei Sistemi sanitari regionali”, oggi condiviso da dieci regioni italiane (Basilicata, Calabria, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Marche, Puglia, Toscana, Umbria, Veneto) e dalle due province autonome di Trento e Bolzano. Il progetto ha permesso negli anni la condivisione e l’evoluzione di un sistema di valutazione delle “performance” dei sistemi sanitari regionali, che oggi si compone di quasi 400 indicatori, per monitorare la capacità di miglioramento nella gestione dei servizi sanitari. Queste informazioni supportano le Regioni italiane nel disegnare strumenti di governance “evidence-based” e nel rendere conto ai propri cittadini dei risultati conseguiti.

L’incontro di Bari è l’occasione per fare il punto sui risultati del 2018, integrando la struttura classica degli indicatori con nuovi sviluppi nell’ambito del “performance measurement” (valutazione del clima interno, nuovi strumenti di rilevazione dell’esperienza dei pazienti, valutazione della ricerca delle Aziende Ospedaliero-Universitarie, nuovi approcci alla stratificazione e valutazione dell’utenza). In questa ottica, la restituzione dei risultati di sintesi affianca ai classici “bersagli” la soluzione grafica dei “pentagrammi”, per rappresentare la capacità dei sistemi sanitari regionali di offrire servizi in linea con i percorsi dei pazienti, in particolare per il percorso oncologico, il percorso materno-infantile, il percorso cronicità e di emergenza-urgenza.

L’analisi dei circa 390 indicatori del Sistema di Valutazione mostra come le Regioni del Network, malgrado le complessità, siano sistemi capaci di miglioramento. Le aree che hanno registrato gli avanzamenti più significativi sono le vaccinazioni (per quanto le coperture registrate ancora non raggiungano gli standard desiderati), i tempi di attesa per la chirurgia oncologica (in particolare, per il trattamento di utero e mammella) e in generale la capacità dei sistemi di indirizzare l’utenza verso i setting di offerta più appropriati, evitando ospedalizzazioni inutili.

Per portare qualche esempio: la copertura vaccinale per morbillo, parotite e rosolia, che a Trento si fermava all’84.5% nel 2015, nel 2018 raggiunge il 94.3%; se in Liguria si dovevano mediamente attendere circa 35 giorni per un’operazione chirurgica per un tumore maligno alla mammella, nel 2018 il valore scende a 28 giorni; in Puglia il tasso di ospedalizzazione era del 170.4 per mille residenti nel 2013, scendeva a 128.8 nel 2017, per calare ulteriormente a 124 nel 2018. Si riducono in particolare i ricoveri ad alto rischio di inappropriatezza: in Veneto ad esempio, best practice del Network, il tasso cala ulteriormente dai 111 ricoveri (per 10.000 residenti) del 2017 a 104 del 2018. Ancora critica tuttavia l’appropriatezza nell’uso dei servizi di diagnostica per immagini e in aumento i tempi di attesa al pronto soccorso, per i casi meno gravi (aumentano leggermente, ad esempio, i tempi di attesa in pronto soccorso per i codici verdi, in pressoché tutte le Regioni del Network).

Per approfondimenti, i dati delle Regioni che aderiscono al Network sono accessibili qui

L’appuntamento di Bari offre un momento di confronto, analisi e discussione non solo sul rapporto tra i processi di innovazione nell’organizzazione delle cure e lo sviluppo dei sistemi di valutazione delle performance, ma anche sulla valorizzazione di quelle Aziende sanitarie che hanno dato prova di saper ridefinire i propri percorsi di presa in carico delle patologie complesse e che, in quanto “best practice”, si offrono come oggetto di studio e approfondimento, nell’ottica di una diffusione delle migliori soluzioni clinico-organizzative. Durante l’evento di Bari viene infatti mostrato come i dati del Sistema di Valutazione possano essere utilizzati in modo innovativo per l’individuazione delle “best practice” nazionali nella gestione di percorsi assistenziali complessi. In occasione dell’incontro è infatti presentato un “instant book” che raccoglie i primi contributi di un approccio di ricerca di più ampio respiro, promosso dal Laboratorio Management e Sanità (MeS) dell’Istituto di Management della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, volto a individuare, indagare e celebrare le migliori pratiche presenti nei nostri sistemi sanitari regionali (Alice Borghini, Federico Vola, Sabina Nuti (a cura di) (2019), Dall’individuazione alla valorizzazione delle best practice. L’esperienza del sistema di valutazione dei servizi sanitari regionali a supporto della diffusione dell’eccellenza, ETS, Pisa).

“L’ulteriore miglioramento dei servizi offerti dal nostro SSN nasce dalla sinergia tra innovazione organizzativa, valorizzazione dei professionisti e una nuova alleanza con gli utenti - ha commentato Sabina Nuti, responsabile del Laboratorio Management e Sanità (MeS) dell’Istituto di Management della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e da quest’anno Rettrice della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa -; per questo motivo, sempre più il Network delle Regioni lavora come incubatore che, muovendo da solide evidenze quantitative, offre l’infrastruttura per attivare percorsi di valorizzazione dei migliori professioni e delle migliori pratiche organizzative dei sistemi sanitari regionali, attivando nuovi canali di coinvolgimento dei cittadini. La Scuola Superiore Sant’Anna, come ateneo pubblico, rilancia nuovamente il proprio impegno a supportare quelle Regioni che hanno accolto la sfida di aderire – su base volontaria, lo ricordo – al Network, per confrontarsi su solide evidenze, per rispondere con trasparenza ai bisogni dei propri cittadini e che investono sulla ricerca anche in campo gestionale come volano dello sviluppo del sistema paese”.