Una rivoluzione per la sostenibilità: al via la prima edizione di Pianeta Terra Festival, l’evento in programma a Lucca da giovedì 6 a domenica 9 ottobre per un futuro "green". Le iniziative che coinvolgono la Scuola Sant’Anna
Marco Frey, pro-rettore alla Terza Missione e professore ordinario dell’Istituto di Management, e Fabio Iraldo, professore ordinario dell’Istituto di Management, sono tra i relatori della prima edizione di Pianeta Terra Festival, la manifestazione multidisciplinare in programma a Lucca dal 6 al 9 ottobre che attraversa il tema green da diversi punti di vista: sociale, economico, letterario, finanziario, filosofico, alimentare, storico, architettonico, scientifico.
Il titolo di questa prima edizione, ideata da Editori Laterza e promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, con la direzione scientifica di Stefano Mancuso, è ‘Una rivoluzione per la sostenibilità’: il pianeta Terra è la nostra casa comune e, per non comprometterlo irrimediabilmente, è necessario riflettere su come abitarlo in modo sostenibile, ipotizzando un futuro green e sensibilizzando il pubblico alle fondamentali sfide ambientali che ci attendono.
Gli interventi della Scuola Superiore Sant’Anna
Oltre a patrocinare il Festival, la Scuola Superiore Sant’Anna partecipa con Marco Frey e Fabio Iraldo (Istituto di Management). Venerdì 7 ottobre Iraldo interviene in due incontri: il primo, dal titolo ‘Usa la testa! La sostenibilità si misura con l’LCA’ e organizzato in collaborazione con Confindustria Toscana, illustra il Life Cycle Assessment (LCA), un metodo scientifico per misurare la sostenibilità. Il secondo incontro, ‘Finanziare la Twin Transition. Capitali privati e istituzionali per la transizione digitale ed energetica’, è organizzato da EOS IM e affronta alcune delle grandi sfide legate alla transizione digitale e quella economica.
Sabato 8 ottobre è il turno di Marco Frey, con la lecture ‘Economia circolare. Una storia italiana’, un percorso nella storia dell’economia circolare, cominciata proprio in Toscana a Prato nel Duecento con il riutilizzo degli stracci e proseguita negli anni del boom con le cartiere che si sono attrezzate per riutilizzare carta da macero come materia prima secondaria.
