Tra Welfare e Workfare: il tramonto dei diritti sociali nell’era delle “prestazioni”
Nell’ambito di: Gruppo di Ricerca di Etica pubblica
Relatore: Prof. Alessandro Pinzani (Universitade Federal de Santa Catarina – Florianòpolis – Brazil)
Intervengono: Anna Loretoni; Emanuele Rossi
Introduce: Alberto Pirni
Seminario realizzato nell’ambito del “Gruppo di Ricerca in Etica pubblica”: /it/
Si riporta qui di seguito una sintesi dell’intervento, a cura del relatore. Seguirà il dibattito, a partire dagli interventi programmati.
L’incontro è aperto a tutte le persone interessate.
Che il welfare state sia in crisi è una diagnosi ripetuta ormai da decenni – a cominciare almeno dalla metà degli anni Settanta. Ma a ben vedere si tratta di una diagnosi generica che rischia di risultare fuorviante senza alcune precisazioni importanti.
Fortunatamente non sono mancati tentativi di specificare il senso e la portata di questa crisi e quindi posso servirmi di tali studi per schizzare brevemente il processo di trasformazione subito dal welfare state nell’epoca che va dalla metà degli anni settanta agli anni novanta e in quella che va dagli anni novanta ai giorni nostri.
Scelgo questa periodizzazione perché in questo secondo periodo la trasformazione del welfare state è avvenuta in un contesto politico e ideologico diverso da quello del primo periodo – vedremo in che senso.
Durante questa breve ricostruzione storica farò alcune considerazioni sulle categorie utilizzate nel discorso attuale sul welfare state, in particolare per giustificarne il ridimensionamento. Mi servirò di alcuni esempi concreti che mi sembrano incarnare in maniera paradigmatica il modo in cui il nuovo vocabolario concettuale ha condotto a una profonda trasformazione del modo di concepire il welfare state e la sua funzione.
Non sono un sociologo né un economista. Sono un filosofo e quindi mi interessano i discorsi sui diritti sociali più che la loro reale implementazione. Mi concentrerò quindi sui concetti usati e sulla terminologia.