Pisa sul podio della Start Cup Toscana

Le idee imprenditoriali vincenti nascono sotto la Torre: all'edizione 2013 della Start Cup Toscana, il primo e il terzo posto sono stati conquistati da Smart System e IVTech dell'Università di Pisa, il secondo e il quarto da Braille Lab e Green Clean House nati negli Istituti di Ricerca (in particolare quelli di BioRobotica e TeCIP, Tecnologie della Comunicazione, dell'Informazione, della Percezione) della Scuola Superiore Sant'Anna. I giovani scienziati-imprenditori sono stati premiati il 25 settembre all'Università di Siena, al termine di una giornata che ha visto protagonisti i ragazzi e il mondo delle imprese.
I premi in denaro, 15 mila euro complessivi, messi a disposizione dalla Regione Toscana, serviranno all'avvio delle start up, che avranno anche l'opportunità di partecipare al salone Smau di Milano e che concorreranno al "Premio Nazionale per l'Innovazione", la cui giornata di valutazione finale si terrà il 31 ottobre 2013 a Genova, nel corso del Festival della Scienza. Alla premiazione erano presenti anche Paolo Ferragina, prorettore per la ricerca applicata dell'Ateneo pisano, e Andrea Piccaluga, delegato al trasferimento tecnologico della Scuola Superiore Sant'Anna.
Braille Lab è il progetto arrivato al secondo posto ed è relativo a un dispositivo che trasforma una stampante a getto di inchiostro in una stampa Braille. à stata progettata una cartuccia che consente di stampare in Braille, direttamente applicabile a stampanti a getto di inchiostro, con una spesa complessiva del sistema molto contenuta. Si pensi che una stampante Braille ha un costo medio intorno ai 3000 euro mentre questo sistema di stampa avrebbe un costo complessivo di alcune centinaia di euro, risultando più accessibile ai non vedenti. Il progetto aveva già ricevuto l'attenzione da parte del Ministero MIUR nell'ambito del Bando Smart Cities, dove si era classificato prima nella categoria di riferimento. Il gruppo è formato da due allievi dell'Istituto TeCIP, Claudio Loconsole e Daniele Leonardis.
Matteo Giacalone si è classificato quarto con Green Clean House, il progetto di un sensore analogico in grado di monitorare le sostanze inquinanti e individuare, attraverso il collegamento con un database consultabile, le piante consigliate per la depurazione. Il monitoraggio di sostanze inquinanti in ambienti chiusi e la relativa visualizzazione dei valori rilevati sono visualizzabili attraverso web app. Inoltre, il database scientifico, in base alla relazione piante/inquinanti/malattie, permetterà di suggerire quali piante possono mitigare gli effetti nocivi di un determinato inquinante. Oltre che da Matteo Giacalone, il gruppo di lavoro è formato da Domenico Marsella dell'Istituto TeCIP e da Nicola di Lecce dell'Istituto di BioRobotica.