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Grant per il progetto di un dottorando del Sant'Anna: con il bracciale salvacuore il danno da infarto si può ridurre del 20-30%

Publication date: 10.02.2014
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Alberto Ranieri De Caterina, dottorando alla Scuola Superiore Sant'Anna, è il vincitore della borsa di studio Fondazione Lilly 'La Ricerca in Italia: un'idea per il futuro' di 210 mila euro, giunto alla sua sesta edizione. Il suo progetto si propone di dimostrare che il bracciale della pressione può proteggere il cuore dai danni dell'infarto: il meccanismo indotto dal braccialetto salvacuore oggetto dello studio si chiama condizionamento ischemico remoto, e il semplice gonfiaggio e sgonfiaggio di un bracciale della pressione a un arto prima e dopo la riapertura della coronaria responsabile dell'infarto potrebbe ridurre il danno finale subìto dai tessuti del cuore. Le stime sono di una potenziale riduzione media del danno da infarto pari al 20-30%.

La borsa di studio Fondazione Lilly è volta alla valorizzazione della ricerca in Italia: dal 2008 premia annualmente un giovane ricercatore italiano 'under 35' dandogli i mezzi per continuare a lavorare nel nostro Paese, e assegna la borsa attraverso una metodologia assolutamente meritocratica basata su un sistema di peer review internazionale.

Alberto Ranieri Da Caterina svolgerà la sua ricerca presso l'Ospedale del Cuore G. Pasquinucci di Massa, che è il quinto centro in Italia per numero annuale di infarti: qui confluiscono tutti i casi dell'area nord ovest della Toscana. Il progetto avrà durata di 3 anni

Il progetto di De Caterina è stato riconosciuto come il migliore tra i 13 sottomessi quest'anno: "Si tratta di una tecnica a costo zero - spiega De Caterina - se non per i costi iniziali del bracciale della pressione, che è comunque molto economico, e potrebbe ridurre fino al 30% i danni dell'infarto sul cuore. Il mio studio ha l'obiettivo di fornire i dati a supporto affinché entri nella pratica clinica e sia utilizzato con i pazienti prima e dopo l'attacco cardiaco, in ambulanza e nelle ore successive".

In Italia gli infarti sono 120.000 ogni anno, di cui 35.000 portano alla morte del paziente. L'effetto protettivo del condizionamento ischemico remoto, indotto dal bracciale, è stato fino a oggi dimostrato prevalentemente sugli animali, ma De Caterina per la prima volta osserverà gli effetti attraverso la risonanza magnetica, ovvero la metodica più precisa e dettagliata oggi disponibile per misurare il danno subìto dal cuore, e studierà l'utilizzo combinato del bracciale prima e dopo l'infarto, ovvero in ambulanza, subito dopo l'apertura della coronaria e nelle ore successive e fino alle dimissioni.

Il giovane ricercatore ha dedicato tutta la sua carriera al cuore e al microcircolo, ovvero quel distretto vascolare delle coronarie di diametro inferiore al mezzo millimetro responsabile della regolazione del flusso sanguigno al cuore. Nello specifico ha scritto la tesi di laurea sull'argomento e, durante la sua Specializzazione in Cardiologia a Roma, ha contribuito a dimostrare che il microcircolo è alla base della malattia di Tako-Tsubo. Nel 2011 ha trascorso 10 mesi a Oxford seguendo uno studio sul microcircolo nell'infarto del miocardio che gli ha poi dato l'intuizione per il progetto che ha vinto la borsa di studio Fondazione Lilly.

"Il progetto, premiato fra una rosa di 13 proposte - afferma Andrea Lenzi, presidente Consiglio universitario nazionale e coordinatore del Comitato scientifico Fondazione Lilly - è stato selezionato secondo le regole stringenti della peer review. I valutatori, infatti, sono stati sorteggiati da un notaio fra i migliori centri del mondo del settore e hanno svolto una analisi comparativa in cieco. Questo è il miglior modello oggettivo e replicabile anche su vasta scala. Auguro al candidato non solo una brillante carriera scientifica ma anche di sapere mettere in pratica le capacità imprenditoriali che un giovane ricercatore deve possedere".

La borsa di studio sarà assegnata l'11 febbraio presso la sala Zuccari del Senato della Repubblica, in occasione dell'evento annuale promosso dalla Fondazione Lilly.