Archiviare le carezze, il tocco della mano finisce in un file. Il Progetto Wearhap sul quotidiano La Repubblica
Archiviare una carezza e riviverla in infiniti rewind a distanza di mesi e di anni. Oppure lasciare le sue “impronte” a quelli che verranno dopo di noi. Basterà sigillarla dentro il file di qualche computer, nello stesso posto dove oggi memorizziamo le tracce della musica, i video, le fotografie. Sarà sufficiente un disco rigido o un dvd e un po’ di bit per mettere al sicuro l’emozione di una stretta di mano. Sarà più facile o più atroce – dipende dal peso
che hanno i ricordi -, ma certo è una linea che finora la scienza non ha mai varcato: registrare e inviare a distanza le sensazioni che derivano dal toccare un oggetto o una persona.
Questo l’incipit dell’articolo pubblicato il 13 dicembre sulle pagine nazionali del quotidiano La Repubblica, per illustrare il Progetto Wearhap nel quale il Laboratorio PERCRO dell’Istituto di Tecnologie della Comunicazione, dell’Informazione e della Percezione (TeCIP) della Scuola Superiore Sant'Anna svolge parte attiva nel team di ricerca.
Il progetto europeo "Wearable Haptics for Humans and Robots”, del valore complessivo di circa 8 milioni di euro, è coordinato dall’Università di Siena e sviluppato da un consorzio di università ed enti di ricerca. Rivolto a gettare le basi scientifiche e tecnologiche per lo studio di nuovi dispositivi aptici indossabili, il progetto mira a ridefinire le modalità di interazione e cooperazione tra esseri umani e robot attraverso l’esplorazione sistematica dell’aptica nei sistemi cognitivi avanzati e nelle macchine.
Per la Scuola Superiore Sant’Anna, il responsabile della parte di progetto sviluppata dai ricercatori, a fronte di un contributo comunitario di circa 800 mila euro, è il Prof. Antonio Frisoli, che coordina nel Laboratorio PERCRO l’area di Human - Robot Interaction (HRI), composta da un gruppo di oltre 20 ricercatori. I suoi interessi di ricerca riguardano la progettazione e controllo di robots spaziali ad elevate prestazioni, lo studio e lo sviluppo di sistemi avanzati di interfaccia uomo-macchina, inclusi sistemi esoscheletrici e di interfacce aptiche, i sistemi di Brain Computer Interfaces, aspetti di cinematica teorica ed applicata allo studio di meccanismi innovativi, la progettazione e lo sviluppo di nuovi sistemi robotici per riabilitazione neuromotoria in ambienti virtuali, l’investigazione del senso di presenza ed interazione multisensoriale in ambienti virtuali.
In allegato l’articolo di La Repubblica a firma di Laura Montanari.