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L’AVANGUARDIA DELLA FIBRA OTTICA: LA NUOVA TECNOLOGIA SDM (Space Division Multiplexing) PER LA CONNETTIVITA’ DEL FUTURO

Data pubblicazione: 24.03.2020
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Mai come in questo momento è importante poter fare affidamento su collegamenti informatici veloci, costanti e potenti. La trasmissione in fibra ottica ha rivoluzionato le comunicazioni globali offrendo capacità di informazione senza precedenti su distanze che vanno dal dominio delle reti locali a quello dei collegamenti trans-oceanici. Sfruttando progressivamente questo grande potenziale, i sistemi ottici sono stati in grado di soddisfare una domanda crescente di traffico di dati, che negli ultimi anni è stata potenziata dall'esplosione di applicazioni che fanno affidamento su internet, con una richiesta sempre più impegnativa di banda larga. Ad oggi però comincia a delinearsi una forte disparità tra il tasso di crescita della domanda e quello della capacità dei sistemi: le tecnologie di comunicazione sono messe a dura prova da una domanda globale che aumenta a livello esponenziale.

Un approccio per compensare questa disparità è la multiplazione spaziale” (SDM: Space Division Multiplexing), una delle aree di ricerca più fervide nelle comunicazioni ottiche, in cui sostenibilità implica aumento della capacità ma anche riduzione del costo per unità di informazione, il costo per bit. La “multiplazione spaziale” è un approccio rivoluzionario preso in considerazione negli ultimi anni per aumentare sensibilmente la capacità di rete.

E’ proprio in questo ambito che si orienterà parte della ricerca dell’Istituto di Tecnologia della Comunicazione, dell’Informazione e della Percezione (TeCIP) della Scuola Superiore Sant’Anna grazie all’impegno di Nicola Sambo, ricercatore del Laboratorio Inrete, che ha assunto il ruolo di responsabile scientifico di uno specifico progetto di Ricerca di Interesse Nazionale finanziato dal Ministero, il Progetto FIRST, coordinato a livello Nazionale dal Prof. Antonio Mecozzi dell’Università dell’Aquila.

SDM è un approccio del tutto innovativo, uno dei più promettenti per ridimensionare la capacità delle reti esistenti e pensato per prevenire i problemi di funzionamento della rete di trasporto ottica, che è ormai il pilastro portante delle telecomunicazioni a livello globale. FIRST potrà avvalersi della prima infrastruttura SDM al mondo, trasferendo la sperimentazione dal contesto artificiale del laboratorio a quello del mondo reale e potendone così dimostrare gli enormi vantaggi.

Questa transizione rivoluzionaria è resa possibile dalla sinergia con il progetto INCIPICT (Pianificazione urbana innovativa attraverso le tecnologie dell'informazione e delle comunicazioni), che mette a disposizione di FIRST la propria infrastruttura, la prima al mondo di fibre ottiche per la trasmissione SDM. La città de L’Aquila, ancora in via di ricostruzione e sede del team INCIPICT, costituisce il banco di prova ideale per le trasmissioni SDM.

Il ruolo svolto dai ricercatori del Laboratorio InRete dell’Istituto TeCIP della Scuola Superiore Sant'Anna sarà quello di progettare e supervisionare la realizzazione dei controllori automatici, responsabili della configurazione di rete e del corretto scambio di dati anche in presenza di malfunzionamenti. Riunendo dunque i più importanti gruppi di ricerca italiani nel settore delle comunicazioni ottiche, il progetto intende dimostrare l'efficacia e la fattibilità delle trasmissioni SDM, il loro controllo automatico anche in caso di guasto o degradazioni, nonché la superiorità delle prestazioni a confronto con le tecnologie standard in fibra ottica. Una biblioteca pubblica di dati misurati sarà poi resa disponibile gratuitamente online, insieme a un software per la progettazione e il test di schemi di trasmissione SDM.

Un altro passo per rendere sempre più connesso il nostro futuro.

Nella foto Nicola Sambo nei laboratori dell’Istituto TeCIP.