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Accesso all’energia: il Laboratorio SuM dell’Istituto di Management partecipa in Kenya alle attività di ricerca del progetto LEAP-RE, per introdurre nelle comunità africane sistemi di energia elettrica e termica autonomi basati sulla geotermia

Data pubblicazione: 29.11.2022
progetto leap-re
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Focus group, interviste e raccolte dati per introdurre sistemi di energia elettrica e termica autonomi basati sulla geotermia nelle comunità africane. Il Laboratorio SuM dell’Istituto di Management della Scuola Superiore Sant’Anna ha partecipato in Kenya, nel territorio delle Homa Hills sul Lago Vittoria, alle attività di ricerca nell’ambito del progetto Geothermal Village, una delle iniziative del progetto europeo LEAP-RE, finanziato dalla Commissione Europea sotto la linea Horizon2020. Il progetto si inserisce all’interno delle iniziative strategiche di Africa Connect, le attività trasversali di ricerca e formazione con le quali la Scuola Superiore Sant’Anna contribuisce allo sviluppo inclusivo e sostenibile dell’enorme potenziale del continente africano. Per il gruppo di ricerca SuM era presente Fabio Iannone, assegnista di ricerca presso l’Istituto di Management.


L’impegno per un’energia pulita e accessibile

L’obiettivo 7 dell’Agenda 2030 è quello di assicurare a tutti l’accesso a sistemi di energia economici, affidabili, sostenibili e moderni. Questo è anche lo scopo principale di LEAP-RE e delle attività di ricerca che si sono svolte in Kenya. Sulle sponde del lago Vittoria vivono principalmente popolazioni rurali, che conducono attività di sussistenza, quali agricoltura, pastorizia, pesca e coltivazione di cotone. Lo sviluppo della geotermia in questi territori permetterebbe di rispondere all’esigenze più basilari, come poter accedere all’elettricità (preclusa alla maggioranza a causa di mancanza di infrastrutture o povertà) e all’acqua potabile. Ciò, permetterebbe, indirettamente, di aumentare l’efficienza e l’efficacia di altri servizi necessari, quali sanità, istruzione e sicurezza e di perseguire, di conseguenza, alcuni tra gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile fissati dalle Nazioni Unite nell’Agenda 2030: non solo il 7, ma anche il 3 (Assicurare la salute e il benessere per tutti e tutte le età) e il 4 (Fornire un’educazione di qualità, equa e inclusiva, promuovere opportunità di apprendimento permanente per tutti).

L’obiettivo principale delle attività svolte, oltre ad accrescere la conoscenza e la consapevolezza sui temi dell’accesso all’energia, è stato quello di comprendere quali siano le esigenze e le aspettative sociali a cui il progetto Geothermal Village dovrebbe rispondere. Il lavoro nelle Homa Hills si è svolto attraverso dei focus group e attraverso interviste approfondite condotte con i membri delle comunità locali, la Geothermal Community-Based Organization e i rappresentanti di diverse tipologie di stakeholder potenzialmente beneficiari o interessati dal progetto.
A questo lavoro sul campo seguirà una seconda fase di colloqui con controparti private. Questa prima fase di raccolta dati, che verrà ripetuta a Gibuti e Rwanda (e auspicabilmente in Etiopia), consentirà di strutturare un modello di gestione del Villaggio Geotermico in grado di massimizzare i benefici sociali, economici e ambientali del progetto.

"L’Africa è la parte del mondo in cui il problema dell’accesso all’energia assume una rilevanza e un’urgenza primaria - spiega Marco Frey, professore ordinario dell'IStituto di Management e coordinatore del progetto per la Scuola Sant'Anna - Sono più di 600 milioni gli africani che non hanno accesso all’energia e trovare soluzioni per consentire anche alle comunità più isolate di disporre di una risorsa essenziale per lo sviluppo e il benessere è una priorità delle strategie di sviluppo sostenibile globali. Inoltre questi contesti sono ideali per sviluppare modalità community-based, come le comunità energetiche, per aumentare l’autosufficienza e la consapevolezza delle popolazioni locali sull’uso sostenibile dell’energia, in tutte le sue dimensioni (economica, sociale ed ambientale)".

"Questo progetto - conclude Eleonora Annunziata, professoressa associata dell'Istituto di Management - offrirà la possibilità di analizzare differenti modelli per favorire l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili nelle comunità rurali integrando competenze tecniche con quelle economico-gestionali".