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Moduli abitativi sulla luna, l'Istituto TeCIP fra i partner italiani del progetto European Space Agency

Data pubblicazione: 05.02.2013
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La Scuola Superiore Sant'Anna ha partecipato, come unica università italiana, a un progetto finanziato dalla European Space Agency (ESA) per valutare la fattibilità della tecnologia di stampa 3D per costruire moduli abitativi sulla superficie lunare.

La costruzione di insediamenti umani sulla luna è da tempo considerata di rilevante interesse sia per condurre esperimenti scientifici sia come appoggio per missioni di esplorazione delle zone più remote dello spazio. Come ogni colonizzazione della storia dell'uomo, anche quella lunare deve basare la costruzione delle future "case" su materiale locale, ma sulla luna il materiale disponibile è terreno sabbioso. Inoltre, viste le avverse condizioni ambientali, occorre progettare macchinari che siano in grado di produrre in maniera rapida e quanto più possibile autonoma costruzioni adeguate a garantire la sopravvivenza umana.

Il progetto, coordinato dall'Ing. Cesaretti dell'impresa pisana ALTA S.p.A., ha dunque testato una particolare tecnologia di fabbricazione dei componenti dei moduli abitativi tramite stampa tridimensionale con materiale sabbioso chiamata D-Shape, inventata e brevettata dall'Ing. Enrico Dini, pisano anch'egli e fondatore dell'azienda Monolite UK Limited.

Il team della Scuola Superiore Sant'Anna, appartenente al Laboratorio di Robotica Percettiva PERCRO dell'Istituto di Tecnologie della Comunicazione, dell'Informazione e della Percezione (TeCIP) e coordinato dall'Ing. Valentina Colla, ha contribuito per gli aspetti legati al controllo della stampante a sabbia "D-Shape" ed alla elaborazione di dati e immagini relative alla lavorazione dei moduli costruttivi. La progettazione dei moduli abitativi a struttura cellulare è stata curata dalla celebre società di progettazione Londinese Fosters + Partners, in particolare dal team di Xavier de Kestelier, anch'essa partner del progetto. I risultati del progetto dell'ESA hanno avuto ampia diffusione in Europa e nel mondo e hanno riscosso interesse anche presso la NASA.