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  • Istituto di Scienze della Vita

Nuovo approccio di precisione contro infezione da Coronavirus: tre scienziati di IIT, Scuola Sant’Anna, Università di Milano firmano studio su rivista “Pharmacological Research”, che ha già portato a registrazione di brevetto, primo passo verso il farmaco

Data pubblicazione: 13.12.2021
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Arriverà dalla ricerca scientifica italiana una nuova strategia di precisione per ostacolare l’infezione del coronavirus e la sua rapida diffusione tra le cellule, destinata a essere la base di un nuovo farmaco, per il quale è già stato depositato un brevetto. La strada che condurrà al farmaco ha preso avvio dallo studio promosso da Istituto Italiano di Tecnologia (IIT)Scuola Superiore Sant’AnnaUniversità degli Studi di Milano, ora pubblicato sulla rivista “Pharmacological Research”, organo della International Union of Basic and Clinical Pharmacology”.

Gli scienziati Paolo Ciana (Università degli Studi di Milano, docente di Farmacologia), Vincenzo Lionetti (Scuola Superiore Sant'Anna, docente di Anestesiologia), Angelo Reggiani (Istituto Italiano di Tecnologia, principal investigator, farmacologo) si sono interrogati sulla possibilità di prevenire il progressivo avanzamento dell’infezione da parte di qualsiasi variante di Sars-CoV-2, bloccando il recettore ACE2, ovvero la “porta” che il coronavirus usa per entrare nelle cellule umane

Per questo scopo, gli scienziati hanno brevettato un nuovo approccio, il primo tassello di quello che diventerà un farmaco, basato sull’uso di un aptamero di DNA, ovvero un breve filamento oligonucleotidico, capace di legarsi in modo specifico al residuo K353 di ACE2 rendendolo inaccessibile alla proteina spike di qualsiasi coronavirus. I tre inventori, insieme a collaboratrici e collaboratori, hanno già identificato due aptameri anti K353, quelli capaci di inibire in modo dose-dipendente il legame della proteina virale spike all’ACE2 umana e così prevenire in modo efficace l’infezione delle cellule.

“Grazie a questo studio – commentano gli scienziati - sarà adesso possibile sviluppare un nuovo approccio terapeutico di precisione per prevenire contrarre l’infezione da Covid-19 in forma grave, senza stimolare il sistema immunitario o avere effetti collaterali importanti correlati ai più famosi farmaci costituiti da anticorpi monoclonali o altre proteine terapeutiche. In questo senso, infatti, le potenziali tossicità degli acidi nucleici come farmaci sono di gran lunga inferiori rispetto ad altri farmaci innovativi come gli anticorpi monoclonali o altre proteine terapeutiche”.

Lo studio è disponibile QUI.

In copertina: simulazione di docking molecolare dell’aptamero selezionato con la proteina ACE2 umana. L’immagine rappresenta la più stabile tra le interazioni possibili tra ACE2 (in verde) e l’aptamero, che in questa posizione è in grado di impedire l’interazione con SARS-CoV-2. (Copyright: Ciana _ Università degli Studi di Milano)