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A PISA RIAPRE IL MUSEO DELL'OPERA DEL DUOMO: RINNOVATO E ARRICCHITO DI TECNOLOGIE PERCETTIVE REALIZZATE DAL LABORATORIO PERCRO DELLA SCUOLA SUPERIORE SANT’ANNA. NUOVE ESPERIENZE SENSORIALI PER I VISITATORI

Cinque anni di lavori ed un costo di circa 6 milioni e mezzo di euro: dopo lunghi interventi riapre il Museo dell'Opera del Duomo di Pisa. Il percorso espositivo, che fa parte dell'immenso patrimonio artistico del complesso monumentale della Piazza dei Miracoli, patrimonio Unesco, è stato completamente rinnovato e arricchito anche grazie alla tecnologia.
Per la prima volta nel Museo postazioni multimediali e apparati didascalici realizzati dal laboratorio Percro dell’Istituto di Tecnologie della Comunicazione, dell’Informazione e della Percezione della Scuola Sant'Anna, sotto il coordinamento di Massimo Bergamasco, miglioreranno la percezione del visitatore, attraverso un’esperienza sensoriale che renderà ancor più immersiva la visita di questo gioiello della città di Pisa.
L’inserimento delle installazioni ha richiesto la realizzazione di un vero e proprio progetto tecnologico, che si è dovuto integrare con il processo di ristrutturazione. Progettare interventi multimediali in un museo è un’operazione difficile, che necessita di equilibrio e rispetto di spazi e cultura. Ricercatori, ingegneri e architetti hanno condiviso tutti i passaggi della nuova realizzazione, sia dal punto di vista museale che architettonico.
Viste le caratteristiche del Museo si è pensato di sviluppare soluzioni che potessero ampliare l’esperienza percettiva del visitatore, attraverso contributi sonori e visivi in linea con la tradizione tecnologica del Laboratorio Percro. Il gruppo Arte, Cultura ed Educazione del Laboratorio Percro composto da Chiara Evangelista, Marcello Carrozzino ed Andrea Nardi, ha realizzato due percorsi paralleli, sviluppati in sei delle sale principali del museo.
Il primo percorso sensoriale consiste in una serie di “didascalie sonore”, ideate dall’artista Marina Tanaka. Suoni e musica studiati per migliorare la fruizione delle opere, fornendo un senso di immersione in esse.
La prima didascalia sonora, che evoca la porta di Bonanno Pisano, viene descritta dall’artista così: “Il racconto della vita di Cristo sale dal basso verso l'alto. Le palme evocano l'ascesa, la rinascita, l'immortalità. Come il suono che dalla terra raggiunge il cielo”. Nella stanza Islamica, che ospita il bellissimo grifo, il suono richiama la compresenza di culture e maestranze che hanno lavorato alla realizzazione del grande progetto della Piazza: “Il Grifo, simbolo di perfezione e potenza. E' insieme leone che domina sulla terra e aquila che domina in cielo. Attraverso il suo corpo di metallo passa l'acqua, il vento, il profumo”. Infine nella stanza del Cristo Borgognone, la musica richiama una scena perduta, da cui questo bellissimo pezzo è stato tratto: “C'erano un tempo al fianco di Cristo la Vergine e San Giovanni a piangerlo, Nicodemo ad estrarre i chiodi dalla croce, Giuseppe ad accogliere il corpo deposto. La goccia della lacrima crea il canto.”
Il secondo percorso, attraverso interventi multimediali, in alcuni casi interattivi, offre ai visitatori l’opportunità di osservare, o addirittura toccare ed approfondire, opere e luoghi che altrimenti non sarebbero fruibili.
In una delle prime sale è stata riassunta l’evoluzione temporale dei principali edifici della Piazza, attraverso una ricostruzione tridimensionale che, con un time line calibrato, consente allo spettatore di compiere un viaggio nel tempo, concentrando in 4 minuti 800 anni di evoluzione: dalla fondazione della cattedrale nel 1064, alla configurazione attuale compiuta nel 1863.
Nella stanza dei corali un’altra applicazione multimediale realizzata dalla Scuola Sant’Anna consente di consultare questi tomi bellissimi, che per la loro fragilità non possono essere toccati direttamente, e che raccolgono le partiture dei canti liturgici scritti e disegnati a mano con preziosissime miniature. L’applicazione permette di sfogliare questi capolavori, attraverso uno strumento touch, che consente la visualizzazione di ogni singola pagina dei 4 volumi esposti nelle teche; una perfetta integrazione fra opera ed arricchimento multimediale. Un video mostra poi, in alta risoluzione, alcuni particolari delle miniature.
Un ultimo intervento multimediale è mirato ad una migliore comprensione degli Exultet, pergamene che venivano utilizzate in doppia lettura dall’officiante per seguire i versi del canto, e dai fedeli che osservavano le illustrazioni che permettevano loro di comprendere la lettura stessa dei vangeli. Uno scenario tridimensionale illustra come veniva utilizzato questo particolare oggetto e permette, attraverso lo svolgimento totale della pergamena, di osservare tutte le scene rappresentate, cosa impossibile da fare sull’oggetto reale perché molto delicato, e pertanto conservato in teche chiuse.
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