Come affrontare i pericoli del continuum informatico negli spazi digitali dei dati: al via il Progetto MEDIATE per creare un'infrastruttura software per la gestione più efficace dei diritti di accesso, della sicurezza dei dati e della privacy

I progressi tecnologici nelle tecnologie dell'informazione e della comunicazione hanno dato il via al processo di realizzazione di collaborazioni e flussi di lavoro basati sulla gestione di dati su una scala mai vista prima. Il processo di integrazione sviluppato tra i diversi livelli di sistemi e servizi complessi ha sollevato problemi e sfide significative. Gli spazi digitali dei dati si basano tutti sulla realizzazione del cosiddetto continuum informatico, che avviene grazie all'integrazione di cloud, edge e Internet of Things (IoT) generando rischi significativi per la sicurezza e la privacy, soprattutto perché si tratta di sistemi che coinvolgono un numero elevato di entità e dispositivi con profili diversi, che elaborano una grande quantità di informazioni potenzialmente sensibili.
Per migliorare questi aspetti nasce il Progetto Horizon Europe-IA MEDIATE (Multi facEteD ImplementAtion of a mixed sofTwarE/hardware-based zero-trust framework for the computing continuum), finanziato dall’Unione Europea, coordinato dall'Università tecnica di Creta, a cui partecipa la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa come partner del CNR-IT, con il gruppo di ricerca coordinato da Andrea Saracino, docente di Ingegneria dell’Informazione dell’Istituto di Telecomunicazioni, Informatica e Fotonica. Andrea Saracino è stato tra i promotori della proposta, che ha presentato quando era ricercatore presso il CNR.
L’intento del progetto è quello di realizzare un'infrastruttura software per la gestione dei diritti di accesso, della sicurezza dei dati e della privacy in un ambiente ciberfisico con più soggetti, che esegua un controllo sulla sicurezza a tutti i livelli del continuum architetturale, includendo il software, componenti cloud e dispositivi edge, in particolare IoT. I componenti sviluppati nel progetto si baseranno su modelli architetturali che garantiscano sicurezza e affidabilità, in quanto possono essere facilmente aggiornati e riconfigurati, oltre ad essere distribuiti, evitando il problema del "single point of failure". Le tecnologie chiave utilizzate nel progetto MEDIATE sono il rilevamento dinamico delle intrusioni, il controllo degli accessi basato sul modello di autorizzazione Attribute Based Access Control (ABAC) e tecnologie privacy enhancing (PET), che consentono di analizzare i dati senza disseminare dati sensibili.
Il ruolo della Scuola sarà quello di fornire conoscenze e strumenti per la gestione dei diritti di accesso, sfruttando il paradigma ABAC e la sua estensione dinamica denominata Usage Control.