Sorry, you need to enable JavaScript to visit this website.

Inizio contenuto principale del sito

  • Innovazione e Ricerca
  • Centro di Ricerca Interdisciplinare Health Science

Asse cuore–cervello: uno studio internazionale dimostra il ruolo del nervo vago nel mantenere giovane il cuore

La scoperta in uno studio della Scuola Superiore Sant’Anna pubblicato su Science Translational Medicine. “I nostri risultati dimostrano che il ripristino della connessione del cuore al nervo vago destro è in grado di prevenirne i processi di invecchiamento” spiega il prof Vincenzo Lionetti

Data pubblicazione: 30.12.2025
Torna a Sant'Anna Magazine

Il segreto di un cuore più sano e “giovane” si nasconde nel nervo vago. Un recente studio coordinato dalla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e pubblicato su Science Translational Medicine ha dimostrato che la preservazione di una innervazione vagale bilaterale del cuore rappresenta un fattore anti-invecchiamento. In particolare, il nervo vago cardiaco destro sembra essere un vero e proprio guardiano della salute dei cardiomiociti, contribuendo a preservare la longevità del cuore indipendentemente dalla frequenza cardiaca.

Lo studio si caratterizza per un approccio fortemente multidisciplinare, che integra medicina sperimentale e bioingegneria applicate alla ricerca cardiovascolare. In particolare, la ricerca è stata guidata dall’Unità di Medicina Critica Traslazionale (TrancriLab) del Centro di Ricerca Interdisciplinare Health Science, sotto la responsabilità del prof. Vincenzo Lionetti, e dal laboratorio dell’Istituto di Biorobotica guidato dal prof. Silvestro Micera, che ha contribuito allo sviluppo del condotto nervoso bioassorbibile utilizzato per facilitare la rigenerazione vagale. 

L’attività sperimentale è stata realizzata a Pisa grazie a un finanziamento europeo FET (Future and Emerging Technologies) nell’ambito del progetto “NeuHeart” e, in parte, con il supporto dei fondi PNRR del Tuscany Health Ecosystem. Lo studio ha coinvolto un ampio network di istituzioni di eccellenza italiane e internazionali, come la Scuola Normale Superiore, l’Università di Pisa, la Fondazione Toscana G. Monasterio, l’Istituto di Fisiologia Clinica del CNR, l’Università di Udine, GVM Care & Research, la Al-Farabi Kazakh National University, il Leibniz Institute on Ageing di Jena e l’École Polytechnique Fédérale de Lausanne. 


Le dichiarazioni

“Quando l’integrità della connessione al nervo vago viene persa, il cuore invecchia più rapidamente”, spiega il prof. Lionetti

“Il ripristino, anche solo parziale, della connessione tra il nervo vago destro e il cuore è sufficiente a contrastare i meccanismi di rimodellamento e a preservare una contrattilità cardiaca efficace” commenta Anar Dushpanova, cardiologa del TrancriLab e prima autrice dello studio

Dal punto di vista tecnologico, il contributo della bioingegneria è stato determinante. “Abbiamo sviluppato un condotto nervoso bioassorbibile impiantabile progettato per favorire e guidare la rigenerazione spontanea del nervo vago toracico a livello cardiaco”, spiega Eugenio Redolfi Riva, co-autore del brevetto della neuroprotesi.

“Nel loro insieme, questi risultati aprono nuove prospettive per la chirurgia cardiotoracica e trapiantologica, suggerendo che il ripristino dell’innervazione vagale cardiaca al momento dell’intervento possa rappresentare una strategia innovativa per proteggere il cuore a lungo termine, spostando il paradigma clinico dalla gestione delle complicanze tardive associate all’invecchiamento cardiaco precoce alla loro prevenzione” conclude il prof. Lionetti