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  • Istituto TeCIP

Il mondo virtuale si avvicina a quello reale grazie al Laboratorio Percro dell’Istituto TeCIP

Data pubblicazione: 14.11.2012
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La tecnologia digitale sta sfumando i confini tra il mondo virtuale e quello reale: presso la Scuola Superiore Sant'Anna gli studi sulla interazione uomo-macchina e sulla percezione umana portati avanti dal Laboratorio di Robotica Percettiva Percro dell'Istituto di Tecnologie della Comunicazione, dell’Informazione e della Percezione (TeCIP) mostrano come in futuro sarà possibile immedesimarsi in un avatar virtuale o in un robot umanoide.

Utilizzando un avatar remoto, per esempio, si potrà viaggiare in un mondo ricreato in realtà virtuale senza muoversi da casa o camminare all’interno del corpo di un robot remoto ed interagire con le persone presenti nell’ambiente circostante.
Ma per rendere l’esperienza realistica, diversi nostri sensi devono essere coinvolti contestualmente.
Presso il Laboratorio Percro, si sta sviluppando una piattaforma innovativa di realtà virtuale, chiamata “Embodiment Station”, in grado di ricreare le sensazioni catturate attraverso il corpo di un robot o di un avatar attraverso una esperienza multisensoriale in realtà virtuale.

Il progetto Europeo VERE (Virtual Embodiment and Robotic Re-Embodiment) aspira a dissolvere il confine tra il corpo umano e le sue rappresentazioni surrogate in ambienti virtuali immersivi, quali avatars, e nella realtà fisica, quali robots, creando l'illusione che la rappresentazione surrogata sia lo stesso proprio corpo, e che agisca con le stesse azioni e pensieri, coniugando la ricerca delle neuroscienze cognitive con quella di ambienti virtuali.

Massimo Bergamasco, Ordinario di Meccanica Applicata alle Macchine alla Scuola, spiega: “Nella Embodiment Station abbiamo integrato il senso di feedback vestibolare attraverso una piattaforma robotica, quindi di percezione inerziale durante il movimento, come registrato da accelerometri o altri sensori che la persona porta con sé durante la camminata reale”. In questo modo, rimanendo comodamente seduti al suo interno, si può ricreare l’impressione fisica di camminare. Le vibrazioni trasmesse attraverso la piattaforma riescono infatti a simulare lo spostamento di peso da una gamba all’altra e sono sincronizzate con il video tridimensionale di una camminata.

Daniele Leonardis, dottorando in Tecnologie Innovative per la Robotica, illustra come vengono acquisite queste informazioni: “Il dispositivo da noi realizzato monta due telecamere per la registrazione video in 3 dimensioni, un sensore accelerometrico di un giroscopio per la registrazione delle vibrazioni e delle velocità angolari della testa, e un doppio microfono per una registrazione audio in 3 dimensioni”.

L’esperienza virtuale diventa ancora più realistica se si indossa un esoscheletro robotico. In questo modo è possibile simulare interazioni fisiche, anche con l’aiuto di un sistema avanzato di proiezione in 3D.
Antonio Frisoli, docente della Scuola e responsabile dell’area di Interazione Uomo-Robot: “Nella Embodiment Station intendiamo fornire all’operatore una stimolazione sensoriale ricca che include la stimolazione vestibolare, di movimento, la stimolazione propriocettiva, di contatto, nonché visiva e acustica, in modo tale da poter simulare l’esperienza di essere in un corpo che può essere virtuale, o un corpo quale quello di un robot che interagisce con un ambiente reale”.

Il canale televisivo Euronews ha dedicato un servizio al progetto VERE, visualizzabile QUI.