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  • Istituto di Management

Marco Frey e Chiara Certomà a Roma in occasione della Biennale dello Spazio Pubblico

Data pubblicazione: 14.05.2015
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Nell'ambito delle iniziative della Biennale dello Spazio Pubblico, organizzata a Roma dall'Istituto Nazionale di Urbanistica, dal Consiglio Nazionale degli Architetti pianificatori paesaggisti e conservatori, dall'Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori di Roma e Provincia e da UN Habitat, in collaborazione con Roma Tre, Marco Frey, docente all'Istituto di Management, e Chiara Certomà, assegnista di ricerca all'Istituto Dirpolis, parteciperanno a due eventi in programma il 22 e il 23 maggio.

  • Il 22 maggio alle 9.30 Marco Frey e Chiara Certomà parteciperanno alla tavola rotonda su "Città resilienti, spazi pubblici e nuovi attori della rigenerazione urbana". Gli argomenti trattati saranno: Strategie, piani, progetti e tattiche virtuose nelle città italiane; Infrastrutture ambientali blu, verdi e slow e riciclo della città esistente per contrastare il consumo di suolo; Costruzione dello spazio pubblico della città, protagonismo sociale sui beni comuni e nuova economia urbana.
     
  • Il 23 maggio alle 11.00 Chiara Certomà terrà una relazione nell'ambito del workshop "Green governance: orti e giardini condivisi, spazi pubblici e agricoltura urbana". Gli orti, i giardini condivisi e le azioni civiche nel verde e nello spazio pubblico sono uno dei palcoscenici dove i cittadini attivi, ma anche innovatori, makers, agricoltori, creativi ed architetti, spingono la società, il mercato e le istituzioni verso nuove frontiere in cui l'individuo è protagonista e si coalizza diventando il fulcro dell'innovazione sociale. Le iniziative collaborative che ne scaturiscono rendono le città più aperte, resilienti ed interattive rispondendo anche a grandi questioni come ad esempio il cambiamento climatico e la sovranità alimentare. Gli spazi pubblici aperti, quelli abbandonati e le aree agricole, sono luoghi strategici dove avvengono questi processi che generano appartenenza ai luoghi e benefici sociali, educativi, economici, civici e solidaristici per la cittadinanza. Queste esperienze che hanno introdotto nuovi scenari nelle società urbane come possono evolversi per costituire una vera green governance collaborativa?