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Pneumatico intelligente: sensori e algoritmi ne rilevano l’usura per prevenire incidenti, ridurre emissioni CO2 e diminuire costi di manutenzione

Data pubblicazione: 21.10.2015
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Una nuova tecnologia per rilevare l'usura degli pneumatici e prevenire così gli incidenti stradali è stata presentata in anteprima a Stoccolma da un gruppo interdisciplinare dell’Istituto TeCIP della Scuola Superiore Sant’Anna e oggi è salita sul podio della Start Cup Toscana 2015, dove si è classificata in terza posizione grazie alla start-up “SmartTyre”.

Il progetto italiano dello “prenumatico intelligente” è già supportato da un adeguato piano di sviluppo imprenditoriale ed è stato prima selezionato e poi accolto con notevole interesse dalla rappresentanza dell'Eit (Istituto Europeo di Innovazione e Tecnologia) e anche dai manager di un’azienda svedese specializzata nella produzione di autocarri, la Scania. Il gruppo dell’Istituto TeCIP, che fa riferimento al Laboratorio di sistemi real time diretto dal prof. Giorgio Buttazzo, era composto dai dottorandi in ingegneria informatica Alessandro Biondi, Alessio Balsini, Davide Calvaresi, a cui si aggiunge Arash Gholamzadeh Nasrabadi, esperto in marketing internazionale che ha frequentato il master Smart Solutions - Smart Communities, promosso da TIM con Scuola Superiore Sant’Anna. Questo stesso gruppo si è presentato alla Start Cup Toscana 2015.

Il sistema sviluppato a Pisa fa utilizzo di sensori innovativi e algoritmi per analisi in tempo reale, con i quali raccoglie dati sullo stato di usura e di esercizio degli pneumatici. Grazie a questa nuova tecnologia è possibile rendere più efficace la prevenzione e ridurre il rischio di possibili incidenti, prevedendo - ad esempio - l'esplosione improvvisa dello pneumatico. Questo sistema è in grado di fornire al conducente un allarme, qualora rilevi un rischio imminente, facendo scattare l’avvio tempestivo delle procedure per la messa in sicurezza del veicolo.

La prevenzione in tempo reale non è l’unico punto di forza del sistema: i dati raccolti dallo pneumatico durante il movimento possono essere utilizzati per molteplici scopi, sempre con l’intento di garantire una maggiore sicurezza. In particolare, l’utilizzo dei dati è determinante per “calcolare” l'impatto ambientale. La letteratura scientifica ha dimostrato come lo studio dell’usura degli pneumatici possa contribuire a una significativa riduzione delle emissioni di CO2, a fronte di consumi ottimali del carburante.

Per merito del consistente numero di informazioni raccolte, diventa più agevole limitare i costi di manutenzione, adottando interventi preventivi come la riparazione o la sostituzione degli preumatici prima che si verifichino ulteriori danneggiamenti. L’eventuale mancato intervento potrebbe portare a effetti collaterali come il cattivo funzionamento a cascata di altre componenti del veicolo, fino a comprometterne l’intera sicurezza. Dal punto di vista economico, l’adozione di questa tecnologia permette lo sviluppo di nuovi servizi, come quelli legati alla possibilità di offrire polizze assicurative personalizzate, riducendo in maniera significativa i costi grazie ad un’analisi dettagliata del rischio. Il sistema potrà anche giocare un ruolo cruciale nella gestione delle flotte dei veicoli di aziende di trasporti di medie e di grandi dimensioni.

“L'idea valida – commentano i dottorandi, pensando ai prossimi passi per ‘dare gambe’ al loro progetto, dopo l’affermazione alla Start Cup di Firenze - è la prima chiave per il successo, un team competente è lo strumento per raggiungerlo, l'ambiente stimolante come quello della Scuola Superiore Sant'Anna è la giusta base su cui posare le fondamenta e infine, per completare questa ricetta, servono sponsor, investitori e ‘stakeholder’, ovvero ‘portatori di interesse’, che forniscano i fondi per realizzare e per commercializzare la soluzione innovativa. La nostra porta è sempre aperta."