Resilienza alla (nuova) doppia crisi: Giovanni Dosi, professore emerito, e Roberto Monducci, affiliato all’Istituto di Economia, “guest editor” del nuovo numero della rivista Economia Italiana
Persistenze e cambiamenti negli assetti e nelle strategie delle imprese italiane dopo la fase acuta della pandemia, in un contesto perturbato da ulteriori shock globali
Le vicende economiche italiane dopo la fase acuta della pandemia, in un contesto perturbato da ulteriori shock globali, sono state caratterizzate da una ripresa economica più rapida rispetto ai principali paesi europei, sostenuta da politiche fiscali espansive e da una rilevante performance dell’export. Nel primo numero del 2024 della rivista Economia Italiana, i “guest editor” Giovanni Dosi, professore emerito di Economia della Scuola Superiore Sant'Anna, e Roberto Monducci, Osservatorio Imprese Estere di Confindustria e affiliato all’Istituto di Economia della Scuola Superiore Sant'Anna, insieme a un folto gruppo di ricercatrici e ricercatori, si propongono di dare una prima risposta all’individuazione dei fattori microeconomici e settoriali che sottostavano a queste dinamiche.
L’obiettivo di ricerca è la valutazione del grado di resilienza dell’economia agli shock ripetuti degli anni tra il 2020 e il 2022 22 e l’approfondimento delle ragioni (macro e microeconomiche) della positiva, e per molti versi inaspettata, performance economica del nostro Paese nel contesto europeo. I saggi pubblicati in questo numero utilizzano in particolare la recentissima e preziosa base informativa ISTAT resa disponibile con il Censimento permanente delle Imprese. Il numero si compone di quattro distinti contributi da parte di altrettanti team composti da ricercatrici e ricercatori di Scuola Superiore Sant’Anna, ISTAT, ICE, Osservatorio Imprese Estere, tra di loro integrati.
“Il quadro che emerge – sottolineano Giovanni Dosi e Roberto Monducci nel presentare questo numero della rivista - è in chiaroscuro. Di sicuro gli shocks aggregati non hanno indotto quegli effetti di ‘cleansing’ generalizzato che parecchi economisti avevano preconizzato. E naturalmente non hanno indotto quei mutamenti nella struttura industriale che il nostro Paese richiederebbe. Allo stesso tempo, una frazione delle imprese, variabile tra i diversi settori, ha mostrato una notevole vitalità, tentando upgrading nelle proprie strategie, concernenti ad esempio l’innovazione organizzativa, l’adozione di nuove tecnologie, la penetrazione dei mercati esteri e la partecipazione alle reti produttive internazionali. Tale vitalità, tuttavia, non pare in grado di eliminare quelle caratteristiche strutturali ‘neodualistiche’, che sottendono – concludono Giovanni Dosi e Roberto Monducci - la persistenza di bassa e stagnante produttività e basse retribuzioni, in una frazione importante dell’industria e dei servizi in Italia”.
- Il numero curato da Giovanni Dosi e Roberto Monducci è disponibile QUI.
In copertina: Giovanni Dosi, professore emerito della Scuola Superiore Sant'Anna.