Il flusso di persone lungo la Rotta del Mediterraneo Centrale è di nuovo in aumento e il fenomeno ha importanti implicazioni politiche (securitarie) e teoriche (teoria della securizzazione). La ricerca esistente, tuttavia, appare poco attrezzata per cogliere gli ultimi sviluppi empirici e teorici. Il progetto SHUT-MED offre un contributo innovativo agli studi sulla sicurezza e sulla migrazione attraverso una serie di innovazioni empiriche, metodologiche e teoriche. SHUT-MED esamina il modo in cui la mobilità umana attraverso la Rotta del Mediterraneo Centrale è stata securizzata tra il 2000 e il 2023, il motivo per cui l'inquadramento dei migranti come minaccia è cambiato tra i vari Paesi e nel corso del tempo, e l'impatto di tali processi sulle pratiche messe in atto dagli attori della governance della migrazione che operano ai confini di Niger, Libia, Malta e Italia. Tracciando il modo in cui i discorsi e le pratiche migratorie si diffondono tra gli attori, i Paesi e i confini lungo la rotta del Mediterraneo centrale attraverso l'esternalizzazione e la privatizzazione, SHUT-MED non esamina solo la governance della mobilità umana, ma anche la mobilità della governance della mobilità umana. SHUT-MED adotta un approccio interdisciplinare basato su metodi misti, sia quantitativi che qualitativi, per rispondere a una serie di domande di ricerca interconnesse: Quali attori sono coinvolti nella governance della mobilità lungo la CMR? Quali istituzioni danno forma alle loro interazioni? Quali discorsi, testuali e visivi, ciascuno di questi attori sviluppa e diffonde? Quali pratiche e tecnologie mettono in campo?

• Vice PI: Luca Raineri, DIRPOLIS Institute
• Postdoctoral researcher: Chiara Loschi, DIRPOLIS institute