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  • Istituto di BioRobotica

Nuove frontiere nella stimolazione cerebrale profonda: algoritmi di AI per monitorare e predire l’attività neurale e i sintomi della malattia di Parkinson

Lo studio pubblicato su Npj Parkinson’s disease ha visto la collaborazione tra l’Istituto di BioRobotica della Scuola Sant’Anna e Centro Parkinson dell’ASST Gaetano Pini-CTO

Data pubblicazione: 17.07.2025
Studio su Parkinson_immagine generata con AI
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Prevedere l’evoluzione della malattia di Parkinson leggendo direttamente l’attività cerebrale, per un intervento terapeutico tempestivo e personalizzato. È questo il principale risultato di uno studio pubblicato sulla rivista Npj Parkinson’s disease, del gruppo Nature, che ha visto la collaborazione tra l’Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e il Centro Parkinson dell’ASST Gaetano Pini-CTO di Milano. Grazie a nuovi algoritmi di intelligenza artificiale e innovativi stimolatori cerebrali, lo studio permette di monitorare e predire l’attività neurale e i sintomi della malattia di Parkinson: è stato presentato infatti un nuovo algoritmo che applica tecniche di intelligenza artificiale per predire l’evoluzione del segnale cerebrale nei pazienti con stimolazione cerebrale profonda (Deep Brain Stimulation, DBS)monitorati costantemente al domicilio. 

Possiamo ora ‘leggere nel futuro’ della malattia di Parkinson, stimando l’evoluzione clinica con una settimana di anticipo e intervenire tempestivamente sulla terapia di neuromodulazione per renderla più efficace. Questo risultato è molto importante per valorizzare appieno le nuove strategie di stimolazione cerebrale profonda di tipo adattativo, di cui il nostro Centro è tra i primi sperimentatori al mondo”, dichiara il Prof. Ioannis U. Isaias, direttore del Centro Parkinson e Parkinsonismi dell’ASST Gaetano Pini-CTO.

La realizzazione dello studio è avvenuta in collaborazione con il gruppo di Alberto Mazzoni, professore associato presso l’Istituto di Biorobotica della Scuola Superiore Sant’Anna. “Sono molto felice di questo risultato – afferma il Prof. Mazzoni, responsabile dello studio insieme al Prof. Isaias – in quanto traduce in un utilizzo clinico immediato le nostre linee di ricerca sullo sviluppo di nuovi metodi ingegneristici per l’analisi dei segnali neurali. Sono particolarmente contento anche perché gli autori principali di questo lavoro, il dott. Salvatore Falciglia e la dott.ssa Laura Caffi, sono giovani ricercatori impegnati in un dottorato di ricerca in Biorobotica presso la Scuola Sant’Anna, ma collocato in un contesto internazionale. Questo progetto di ricerca è difatti in co-tutela non solo con il Prof. Isaias, ma anche con la Dott.ssa Chiara Palmisano dell’Università di Würzburg, in Germania”.

Un contributo fondamentale è stato dato anche dalla Fondazione Pezzoli per la Malattia di Parkinson, promotrice e partner delle attività di ricerca presso il Centro Parkinson dell’ASST Gaetano Pini-CTO di Milano. “Il nostro impegno a fianco dei pazienti si traduce in progetti concreti per migliorare le cure, dalle terapie preventive alle terapie più tecnologicamente avanzate”, dice il Prof. Gianni Pezzoli, presidente della Fondazione.

 

I pazienti coinvolti in questo studio hanno ricevuto un nuovo stimolatore sperimentale (AlphaDBS -Newronika) durante un intervento chirurgico eseguito dall’équipe del Prof. Marco Locatelli presso l’Ospedale Maggiore Policlinico di Milano Fondazione IRCCS Ca' Granda, una delle neurochirurgie con cui il Centro Parkinson ha sviluppato una rete di collaborazioni sul territorio lombardo. Questo network coinvolge anche l’ASST Santi Paolo e Carlo e l’IRCCS San Gerardo di Monza, per far fronte all’elevato numero di interventi richiesti per i propri pazienti. Il Centro Parkinson di Milano accoglie, infatti, ogni anno oltre 7.000 pazienti, con più di 1.500 nuovi accessi. 


Immagine di copertina generata con AI