Approcci innovativi in agricoltura: l’Europa deve incrementare la produzione di proteine vegetali. Il contributo della Scuola Sant’Anna nel progetto LEG-ITA per migliorare la stabilità della produzione delle leguminose da granella anche in Italia
Coinvolto nel progetto un team di ricerca del gruppo di Agroecologia dell’Istituto di Scienze delle Piante, coordinato da Camilla Moonen, docente di agronomia e coltivazioni erbacee. Coltivare più legumi significa contribuire alla transizione ecologica e rendere più sostenibili i sistemi agricoli e gli stili alimentari
In Europa la superficie agricola impiegata per la coltivazione di leguminose da granella (come fagioli, fave, piselli, ceci, lenticchie, cicerchie e lupini) è molto limitata, se confrontata con quella di altre zone geografiche: si attesta sotto al 5% e questo rende l’UE scarsamente autosufficiente per la produzione di proteine vegetali. Per contribuire all’incremento di queste colture, la Scuola Superiore Sant’Anna, con il gruppo di ricerca coordinato da Anna Camilla Moonen, docente di agronomia e coltivazione erbacee dell’Istituto di Scienze delle Piante, partecipa al progetto LEG- ITA per “Approcci innovativi nello studio della resa e della stabilità della resa nelle leguminose da granella in sistemi colturali italiani”, studio biennale finanziato dal Ministero dell'Università e della Ricerca - Unione Europea su fondi PRIN 2022.
L’obiettivo del progetto è identificare i fattori chiave che influenzano la stabilità della produzione delle leguminose da granella, fornendo così un prezioso supporto agli agricoltori, ai consulenti tecnici e agli altri attori dell’industria agro-alimentare. Nonostante il crescente interesse verso i legumi – considerati strumenti preziosi per realizzare la transizione ecologica e rendere più sostenibili i sistemi agricoli e gli stili alimentari, privilegiando sempre di più fonti proteiche vegetali integrative o alternative a quelle animali – la superficie impiegata per la loro coltivazione risulta ad oggi molto limitata. Le motivazioni che spingono gli agricoltori a prediligere altre colture sono complesse e distribuite lungo l'intera filiera agroalimentare: tra tutte, spicca il problema della scarsa stabilità della resa nel tempo. Aumentare la stabilità della resa delle leguminose da granella è stato identificato come il fattore chiave sia per incentivare l'introduzione delle leguminose da granella nelle rotazioni colturali, sia per prevenire un’ulteriore sostituzione di queste coltivazioni dove ancora presenti.
Il gruppo di lavoro dell’Istituto di Scienza delle Piante, composto dalla docente Anna Camilla Moonen, Federico Leoni e Marco Esposito, entrambi assegnisti di ricerca, Alessandro Triacca e Gabriele Nerucci, entrambi dottorandi, si occuperà di raccogliere dati sulle pratiche colturali adottate nella coltivazione delle leguminose da granella, sulle loro condizioni di crescita e sui parametri che ne influenzano la resa, sia nei campi sperimentali universitari sia nelle aziende agricole. Questo permetterà di determinare i principali fattori che influenzano le rese agronomiche e di individuare eventuali interazioni tra le pratiche agronomiche utilizzate e l’ambiente di coltivazione dal punto di vista climatico e del suolo.
Il progetto LEG- ITA per “Approcci innovativi nello studio della resa e della stabilità della resa nelle leguminose da granella in sistemi colturali italiani” è coordinato da Elisa Marraccini, docente di agronomia e sistemi colturali erbacei ed ortofloricoli al Dipartimento di Scienze Agroalimentari, Ambientali e Animali dell'Università degli Studi di Udine che, insieme al gruppo di ricercatrici e ricercatori della Scuola Superiore Sant’Anna, si impegnerà nella ricerca dei fattori che causano l'instabilità della resa del cece (Cicer arietinum L.) e nella selezione di pratiche di gestione agroecologiche capaci di migliorare la stabilità della resa.
Nella doto di copertina da sinistra: Marco Esposito, Gabriele Nerucci, Gabriela Alandria, Elisa Maraccini, Gemini delle Vedove, Alessandra Virili, Camilla Moonen e Daniel Marusig.