Da un progetto di ricerca italiano il videogame che insegna le manovre da effettuare in caso di arresto cardiaco

Mini-VREM (Mini Virtual Reality Enhanced), un progetto di ricerca tutto italiano, ha sviluppato un videogame che attraverso la realtà virtuale e il rilevamento dei movimenti del giocatore insegna le manovre di rianimazione cardiopolmonare in maniera innovativa e divertente. Il progetto è il vincitore di un concorso europeo (a cui hanno partecipato ottanta progetti internazionali) con in palio un finanziamento di 200.000 euro dedicato allo sviluppo di un serious game no profit.
I componenti del progetto Mini-VREM sono medici, ingegneri esperti di tecnologie di interazione uomo-computer e sviluppatori di videogiochi, appartenenti al Laboratorio PERCRO dell’Istituto TeCIP (Tecnologie della Comunicazione, dell’Informazione e della Percezione) della Scuola Superiore Sant’Anna, a Italian Resuscitation Council e alla software house Studio Evil di Bologna.
“Relive” è un serious game senza scopo di lucro. Si tratta di un videogioco creato per insegnare al pubblico la tecnica del massaggio cardiaco utilizzando Kinect, la periferica di gioco della X-Box: una piccola telecamera che permette di interagire con il gioco attraverso i movimenti del corpo.
Sviluppato in un anno di lavoro, Relive sarà lanciato in anteprima in Italia il 16 ottobre 2014 in occasione dello “European Restart a Heart Day” promosso da European Resuscitation Council che in Italia coincide con “Viva! la settimana della rianimazione cardiopolmonare”, in calendario dal 13 al 19 ottobre 2014.
Il team completamente italiano che ha realizzato il gioco è coordinato da Federico Semeraro, anestesista rianimatore membro del comitato promotore di Viva! e del Consiglio direttivo di Italian Resuscitation Council (IRC), che ha guidato il progetto.
Il team di Mini-VREM è formato da:
- Federico Semeraro, Membro del Direttivo Italian Resuscitation Council, Bologna (Project Coordinator)
- Erga Cerchiari, Past-President Italian Resuscitation Council, Bologna (Scientific Supervision),
- Antonio Frisoli, Professore Associato, Responsabile dell’area di Human-Robot Interaction, Lab. PERCRO Istituto TeCIP, Scuola Superiore Sant’Anna, Pisa (Tracking engine Scientific Supervision),
- Claudio Loconsole, Eng.PhD, Ing., Istituto di Tecnologie della Comunicazione, dell’Informazione e della Percezione, Scuola Superiore Sant’Anna, Pisa (Tracking engine development),
- Luca Marchetti, CEO Studio Evil, Bologna (Game development).
Modalità di gioco
Il giocatore si allena con il massaggio cardiaco su un cuscino o un pupazzo (non è necessario un manichino particolare) e Kinect, il sensore di movimento della X-box, registra i movimenti delle mani e delle braccia, e li invia a un software, elaborato ad hoc, che analizza la profondità del massaggio e la sua frequenza. Così l'utente può verificare la validità o meno del suo intervento.
L’efficacia di questa tecnologia è già stata valutata attraverso uno studio scientifico di validazione, i cui risultati, pubblicati sulla rivista “Resuscitation”, dimostrano che usando il feedback del sistema si possono eseguire durante il massaggio cardiaco un numero di compressioni adeguate (quelle con una frequenza tra 100 e 120 al minuto e una profondità di 5-6 cm, come raccomandato dalle linee guida) superiore di ben 5 volte rispetto al non averlo usato (35,78% contro il 7.27% senza feedback).
Il gioco è stato testato su un campione di studenti di due scuole superiori italiane di Bologna e Pisa, con l’obiettivo di sensibilizzare le nuove generazioni a iniziare le manovre di rianimazione cardiopolmonare in caso di arresto cardiaco.
Il gioco
Relive è un’avventura di fantascienza che trascina il giocatore nel mezzo di una pericolosa esplorazione su Marte. La storia è ambientata in un futuro vicino, trovando il protagonista a dover affrontare imprevisti e situazioni pericolose che richiederanno tutte le sue conoscenze di primo soccorso. Per salvare i suoi compagni, privi di coscienza nel mezzo di un ambiente ostile, dovrà perfezionare la tecnica del massaggio cardiaco e riportarli in vita, da cui il titolo “relive” (inglese “rivivere”).