Lo dicono i numeri: bilancio positivo per i primi due anni di Proximity Care. “Progetto complesso e molto sfidante, che necessita di un cambiamento culturale a tutti i livelli" è il commento della rettrice Sabina Nuti
La metà di un percorso è per definizione il momento dei bilanci e quello che raccontano i numeri di Proximity Care è decisamente positivo.
Si è tenuta mercoledì scorso, infatti, la Cabina di Regia del Progetto, in cui la Scuola Superiore Sant’Anna, la Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, la Regione Toscana con la Direzione Regionale dell’Assessorato, l’Azienda USL Toscana nord ovest, la Fondazione Monasterio e le Unioni dei Comuni della Garfagnana, della Media Valle e della Versilia hanno esaminato i risultati del progetto per poi presentarli a una vasta platea composta da tutte le realtà coinvolte: amministratori pubblici, rappresentanti del Terzo Settore, referenti operativi dei partner istituzionali, strutture aziendali e i coordinatori dei medici di medicina generale. Una condivisione doverosa e fondante per le finalità del progetto: la costruzione di un modello di sanità che grazie alla tecnologia, alla connessione e alla digitalizzazione rafforzi i servizi rendendoli prossimi alle aree interne.
I numeri
Dopo un accurato studio sono state individuate le maggiori aree di criticità, valutate le possibilità di intervento, verificate le possibilità di agire da remoto e le modalità con cui rendere più prossimi per la cittadinanza i servizi. Sono 11 gli ambiti di azione del progetto, che coinvolgono ben 70 tra ricercatrici, ricercatori e amministrativi suddivisi in 18 team interdisciplinari di ricerca coordinati dai professori della Scuola. 23 le Amministrazioni Comunali coinvolte, decine e decine i soggetti appartenenti al terzo settore, numerose le strutture amministrative e sanitarie dell’Azienda sanitaria che supportano l’attuazione del progetto, l’Istituto per la Prevenzione e la Ricerca oncologica, il Centro Maria Eletta Martini, la Fondazione Monasterio, tre gli istituti scolastici interessati.
Sono solo alcuni dei ‘numeri’ emersi nel confronto, anche se i più significativi sono ben esplicati nella seguente tabella:
Screening cardiovascolare in età adolescenziale | Studentesse e studenti coinvolti con approfondimenti di secondo e terzo livello per i casi risultati a rischio | 490 |
Formazione per la promozione del benessere e della salute in età adolescenziale – creazione e diffusione web app | Studenti e docenti |
47 studenti 14 docenti |
Screening oncologico itinerante | Invitati allo screening itinerante | 3000 abitanti dei 19 comuni coinvolti |
Tele emergenza | Caschetti e numero equipaggi | 6 equipaggi 118 coinvolti |
Cronicità | Pazienti – diabete e scompenso cardiaco - e medici di medicina generale |
112 pazienti– 80 in autoformazione diabete 32 in monitoraggio telemedicina 20 medici coinvolti |
Osservatorio permanente della popolazione | Cittadine e cittadini coinvolti | 1.858 di cui 219 aderenti al panel di approfondimento |
Il futuro
Il camper di Proximity Care dedicato allo screening, dopo la fase pilota di sperimentazione che ha coinvolto nell’autunno scorso i primi 5 comuni, sta attualmente operando in ulteriori 14 comuni della Valle del Serchio. 29 le giornate di attività con l’obiettivo di raggiungere le persone invitate a sottoporsi agli esami previsti da protocollo e per testare l’esame dermatoscopico proposto in via sperimentale. Il progetto si pone l’obiettivo di favorire l’accesso agli esami in tutti i comuni della Valle del Serchio entro la fine del 2024.
“Si tratta di un progetto complesso e molto sfidante - dichiara Sabina Nuti, Rettrice della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa -, che necessita di un cambiamento culturale a tutti i livelli, sia da parte dei cittadini che da parte delle istituzioni e degli operatori coinvolti. I nostri giovani ricercatori si stanno impegnando con grande energia e passione, ma perché il cambiamento possa davvero incidere sulla salute della popolazione sono necessarie innovazioni strutturali e organizzative permanenti: in questa prospettiva i prossimi due anni saranno determinanti per il successo del progetto.”
Il Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio, Marcello Bertocchini ha sottolineato “il grande sforzo complessivo che il territorio della Valle del Serchio e dell’Alta Versilia sta producendo. Le amministrazioni pubbliche, la rete del Terzo Settore, le strutture centrali e territoriali dell’Azienda USL Toscana Nord Ovest, i medici di base, le cittadine e i cittadini sono tutti impegnati per dare a questo progetto sperimentale continuità. Mi auguro che i progetti, di cui è possibile già misurare i primi risultati, possano poi innovare in modo stabile l’erogazione dei servizi sanitari, la cui qualità e prossimità sono prerogative necessarie per conservare l’identità e la presenza dei territori interni.”
La Direttrice Asl Maria Letizia Casani ha ribadito “la soddisfazione per questo percorso pensato per gli abitanti delle aree interne, con investimenti importanti per progettualità che vanno nella direzione di rispondere ai bisogni socio-sanitari della cittadinanza utilizzando anche i risultati più avanzati dell’innovazione tecnologica. Sottolineo il pieno coinvolgimento dell’Azienda sanitaria visto che il Proximity Care contribuisce anche ad orientare valutazioni e scelte di programmazione finalizzate al miglioramento dei servizi sanitari, alla loro prossimità e all’organizzazione dei presidi della Valle del Serchio, come confermano i recenti nuovi incarichi e investimenti sugli ospedali e sulle strutture territoriali”.