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19 marzo 2021, sciopero per il clima. Intervento di Roberto Buizza, docente di fisica dell’Istituto di Scienze della Vita della Scuola Sant’Anna: “Le azioni che possono portare a zero emissioni nette”

Data pubblicazione: 18.03.2021
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Venerdì 19 marzo 2021 si tiene un nuovo “Sciopero per il clima”. In questo intervento Roberto Buizza, docente di fisica all’Istituto di Scienze della Vita della Scuola Superiore Sant'Anna, presenta alcune azioni che possano portare a zero emissioni nette.

di Roberto Buizza

In questa giornata di sciopero per il clima, penso sia interessante guardare le emissioni di CO2 dell’Italia, e individuare una serie di azioni che possano aiutare ogni paese a raggiungere zero-emissioni-nette entro il 2050, o prima.

La figura mostra che, nel 2019, le emissioni totali nette di CO2 dell’Italia sono state di 337 Mtons (106 tonnellate), circa il 23% meno di quelle del 1990. Notare come le emissioni crescano da circa 109 Mtons nel 1960, al valore massimo di circa 500 Mtons nel 2005, per poi scendere alle 337 Mtons del 2019 (per il 2020, ci aspettiamo emissioni di circa il 5-7% meno che nel 2019 causa Covid-19).

L’Accordo di Parigi, firmato da 195 Paesi (tra cui l’Italia) alle 21sima Conferenza delle Parti (COP21) nel 2015, ha come ambizione quella di portare ad una riduzione sostanziale delle emissioni di gas clima-alteranti, cosi da limitare il riscaldamento medio globale al di sotto di 2 gradi centigradi, o ancora meglio a 1.5 gradi centigradi (vedi, ad esempio: https://www.un.org/en/climatechange/paris-agreement).

Per raggiungere questo obiettivo, le emissioni nette devono essere ridotte a zero il prima possibile.

La Commissione Europea, come parte del ‘European Green Deal’ (vedi, ad esempio: https://ec.europa.eu/clima/policies/strategies/2030_en ), ha proposto nel settembre del 2020 di ambire a ridurre le emissioni di gas clima-alteranti nel 2030 del 55% rispetto al valore del 1990. Per l’Italia, questo vorrebbe dire ridurre le emissioni nette a circa 250 Mtons, il valore del 1968. Tale riduzione deve poi continuare per raggiungere l’obiettivo di ZERO emissioni nette entro il 2050, se vogliamo cercare di limitare il riscaldamento medio globale in  questo secolo al di sotto dei 2 gradi centigradi, come deciso alla COP21.

Ecco una serie di azioni che possano aiutare ogni Paese a raggiungere l’obiettivo di zero-emissioni-nette. Azioni che vanno implementate da subito, senza alcun ritardo:

1)      Produzione elettrica: accelerare la crescita della produzione con energie alternative (in particolare solare, eolico, idro) per raggiungere il 100% di produzione pulita entro il 2050

2)      Trasporto:

a.      Non permettere la vendita di macchine a combustile tradizionale dopo il 2035;

b.      Raggiungere il 100% di elettrificazione del trasporto pubblico entro il 2030;

c.       Aviazione e trasporto navale: sviluppare ed implementare una strategia che porti a ‘zero-emissioni-nette’  entro il 2050.

3)      Edifici: entro il 2025 tutti i nuovi edifici devono essere a zero-emissioni; aumentare al 5% l’anno la percentuale degli edifici vecchi che vengono ristrutturati a edifici a zero-emissioni;

4)      Industria: ridurre le emissioni di tutti gli impianti/iprocessi di produzione che emettono grandi quantità di gas serra; massimizzare l’efficienza dei materiali e dei processi produttivi;

5)      Agricoltura e uso della terra: entro il 2030, ridurre le emissioni del 95% rispetto ai livelli del 2010; entro il 2025 smettere la deforestazione; ridurre le emissioni legate all’agricoltura intensiva (ottimizzare l’utilizzo dell’acqua, ridurre il trasporto e l’imballaggio); definire e promuove processi a zero-emissioni nette.

6)      Rimozione di CO2: promuovere ricerca e pianificare per raggiungere emissioni negative.

7)      Ogni Paese dovrebbe:

a.      Per legge, definire di voler raggiungere ‘zero-emissioni-nette’ entro il 2050, e stabilire che le emissioni di gas clima-alteranti devono essere ridotte di almeno il 7.5% l’anno, a partire dal 2021 finché non si è raggiunto il livello di ‘zero-emissioni-nette’;

b.      Programmare per tempo le politiche che possono offrire benefici immediati a chi agisce per ridurre le emissioni e penalizzare chi continua ad emettere;

c.       Stabilire una tassa realistica ed efficace sulle emissioni di gas clima-alteranti che il ‘green premium’ di prodotti e servizi, ed utilizzare i proventi di tale tassa per finanziare la de-carbonizzazione; utilizzare il prezzo delle emissioni per mandare segnali coerenti che portino alla de-carbonizzazione al mercato;

d.      Introdurre un pacchetto di misure che vada oltre la tassa sulle emissioni di gas clima-alteranti, che porti ad una trasformazione delle attività umane verso la de-carbonizzazione (“industry 5.0 = industry 4.0 minus CO2”) e che cambi i comportamenti delle persone;

e.      Aiutare chi è più affetto dalla transizione verso “industry 5.0”, così da assicurare che la de-carbonizzazione contribuisca alla crescita e lo sviluppo economico, e l’eradicazione della povertà;

f.        Rimuovere i sussidi su tutti i combustibili fossili;

g.      Rimuovere le barriere e le rigidità del mercato che rendono più difficile una transizione verso l’utilizzo di energia pulita;

8)      Ogni città dovrebbe:

a.      Ottimizzare l’utilizzo dell’energia in tutti i settori;

b.      De-carbonizzare: incentivare la transizione verso la produzione di elettricità con energie alternative;

c.       Ridisegnare il sistema dei trasporti rendendolo a zero-emissioni-nette;

d.      Elettrificare

In copertina: Italian total annual emissions of CO2 (Mega-tons of CO2) from 1960 to 2019 (source: ourworldindata.org)