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  • Istituto di Economia

Cambiamento climatico, uno studio pubblicato su PNAS propone un nuovo approccio integrato per valutare l’efficacia, equità e sostenibilità delle politiche climatiche

"Possiamo fornire un quadro più realistico e utile di come le politiche climatiche si possano sviluppare su più scale, accrescendo la loro efficacia” dichiara Francesco Lamperti, professore ordinario presso la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e autore dello studio

Data pubblicazione: 18.09.2025
Climate change, studio Lamperti su PNAS
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Come affrontare le sfide complesse del cambiamento climatico? Una possibile risposta arriva da uno studio pubblicato sulla rivista Proceeding of the National Academy of Sciences (PNAS) che vede tra gli autori alcuni studiosi della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. Attraverso un uso innovativo e integrato di modelli scientifici provenienti da discipline diverse, lo studio propone un sistema in grado di offrire analisi più realistiche e complete delle politiche climatiche, superando i limiti di ciascun approccio preso separatamente.
Lo studio, coordinato dalla Delft University of Technology, apre la strada a nuovi paradigmi integrati per l’analisi delle relazioni tra clima, economia, ecosistemi e società, contribuendo a orientare le politiche climatiche verso soluzioni più eque ed efficaci, capaci di rispondere alla complessità della crisi climatica in atto, proponendo soluzioni che possono unire scale decisionali diverse.

“Nessun singolo modello è in grado di catturare la complessità delle dinamiche clima–economia–energia. Attraverso un attento accoppiamento di modelli con punti di forza differenti, possiamo fornire un quadro più realistico e utile di come le politiche climatiche si sviluppano su più scale” dichiara Francesco Lamperti, professore ordinario presso l’Istituto di Economia della Scuola Superiore Sant’Anna e autore dello studio.


La combinazione di modelli per una migliore analisi degli impatti climatici e delle politiche per il clima

La politica climatica si trova ad affrontare sfide sempre più complesse che attraversano molteplici scale decisionali umane nei sistemi natura–società. I modelli contemporanei di politica climatica, pur essendo preziosi e sempre più versatili nella gestione delle scale spaziali e temporali, faticano a rappresentare le decisioni socioeconomiche che interagiscono su più livelli.

Ad esempio, i responsabili politici locali e gli attori sul territorio non riescono a identificarsi negli scenari globali utilizzati da questi modelli di supporto alle decisioni. Di conseguenza, continua Lamperti “si crea un forte divario tra quanto viene concordato nelle COP e le modalità con cui le politiche climatiche possono essere effettivamente attuate, se saranno accettate dalla popolazione e quali effetti a cascata (finanziari, interregionali, ecc.) esse potrebbero generare”. 

Per questo motivo, la riduzione delle emissioni non avviene con la rapidità e la scala necessarie, mentre alluvioni e incendi boschivi legati al cambiamento climatico continuano a battere record anno dopo anno.

Lo studio pubblicato su PNAS si concentra su come unire modelli provenienti da discipline diverse e aventi come focus scale temporali, spaziali e decisionali differenti, ad esempio i modelli di valutazione integrata (IAM) usati negli scenari IPCC ed i modelli ad agenti (ABM). L’accoppiamento modellistico gioca un ruolo chiave per analizzare l’efficienza, l’equità e la coerenza delle politiche, tenendo conto delle interazioni tra comportamenti individuali, dinamiche macroeconomiche, settori produttivi e processi decisionali.

“Questo approccio – sottolinea Lamperti – è essenziale per dare slancio alla politica climatica e per garantire che i decisori politici a diversi livelli (dal comune alla regione, dal nazionale all’europeo) dispongano di informazioni mirate e rilevanti per le loro decisioni, ma al contempo coerenti con l’evoluzione complessiva del sistema”.

Lo studio si focalizza su tre esempi in cui modelli diversi vengono intrecciati permettendo lo studio di dinamiche che altrimenti sarebbero eluse: i) l’uso di traiettorie globali di decarbonizzazione per l’analisi di stabilità macro-finanziaria nel breve termine, ii) l’analisi dell’effetto di decisioni di adattamento da parte delle famiglie sulle dinamiche macroeconomiche e sull’occupazione, iii) l’inclusione delle preferenze politiche e di voto - e della loro varietà - nella determinazione delle negoziazioni internazionali per il clima.

In particolare, gli esempi di accoppiamento riuscito di modelli presentati nella Perspective condensano le conoscenze sviluppate da diversi team ERC: SCALAR (guidato da T. Filatova presso la TU Delft), RIPPLE (guidato da G. Marangoni presso la TU Delft), FIND (guidato da F. Lamperti presso la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, IT) e SPHINX (guidato da T. Filatova presso la TU Delft).