Il cordoglio della Scuola Superiore Sant’Anna per la scomparsa di sir John Bertrand Gurdon
Nel 2019 Gurdon ricevette il PhD Honoris Causa in Translational Medicine. Il ricordo del prof Vincenzo Lionetti: “Il suo geniale lavoro ha riscritto i manuali di biologia cellulare e continua a ispirare generazioni di ricercatori e clinici”

La Scuola Superiore Sant’Anna esprime il suo profondo cordoglio per la scomparsa di Sir John Bertrand Gurdon, professore dell’Università di Cambridge e Premio Nobel per la Fisiologia e la Medicina nel 2012. All'inizio degli anni '60 gli studi di Gurdon hanno aperto la strada a una nuova comprensione della biologia cellulare mostrando che, in determinate condizioni, le cellule possono ringiovanire e riacquistare plasticità. La sua scoperta pose le basi per la ricerca sulla clonazione.
Nel 2019 John Gurdon ricevette dalla Scuola Superiore Sant’Anna il PhD Honoris Causa in Translational Medicine. La sua lectio magistralis dal titolo “Past, Present and Future of Nuclear Reprogramming” riassunse i suoi studi rivoluzionari.
Il ricordo di Vincenzo Lionetti
“Le scoperte di Sir John Gurdon hanno aperto la strada a interrogativi che oggi guidano la medicina rigenerativa e la ricerca traslazionale: «come definire l’età di una cellula e come invertire i processi che la impoveriscono». È notevole pensare che queste rivoluzionarie intuizioni nacquero dagli studi condotti quando Gurdon era ancora dottorando, lo stesso giovane scienziato britannico che era stato deriso dalla sua insegnante di biologia del liceo e coltivava la passione per lo squash e le scienze naturali, e che poi proseguì il suo percorso accademico a Oxford grazie a una scommessa. Un grande osservatore che, durante la sua visita alla Scuola Sant’Anna e a Pisa, rimase molto colpito da: il talento di allieve e allievi, la statua di Sisifo (di cui volle conoscere l’autore e ne conservava una foto a Cambridge), l’albero della magnolia della Scuola, che rimase a fissare per oltre 15 minuti, e l’accoglienza ricevuta da tutto il mondo accademico pisano. Il suo geniale lavoro ha riscritto i manuali di biologia cellulare e continua a ispirare generazioni di ricercatori e clinici che vanno avanti nonostante tutto”.