La Scuola Sant’Anna partecipa alla rassegna “25 Aprile. Una data, la nostra storia”, organizzata dall’Università di Pisa. Il calendario delle iniziative tra proiezioni cinematografiche e installazioni multimediali sulle "Vite Sospese"
La Scuola Superiore Sant’Anna partecipa alla rassegna “25 Aprile. Una data, la nostra storia”, organizzata dal Cidic-Centro per l’innovazione e la diffusione della cultura dell’Università di Pisa, in programma da venerdì 21 a giovedì 27 aprile. Nel programma completo, in allegato, e di seguito sono indicate le iniziative che prevedono la partecipazione della Scuola Superiore Sant’Anna.
Venerdì 21 aprile
Proiezione del film: Aquile randagie
ore 9:30 - Cinema Arsenale
Segue dibattito con Gianni Aureli (regista), Manfred Giampietro (compositore), Emanuele Rossi (Scuola Superiore Sant’Anna).
Sabato 22 e domenica 23 aprile
Aula Magna Storica (Palazzo La Sapienza, Università di Pisa)
Vite sospese – L’Università di Pisa e le leggi razziali
Michele Emdin; Massimo Bergamasco; Chiara Evangelista (Scuola Superiore Sant’Anna); Gianni Lucchesi; Ursula Ferrara.
La lunga notte dell’abominio fascista e nazista è narrata nel video “Vite sospese” attraverso immagini e voci che evocano lo smarrimento delle anime, la malvagità dell’uomo, l’abominio, la ribellione e la liberazione attraverso la lotta partigiana, momento fondante del nostro consesso civile.
La realizzazione, a cura della Scuola Superiore Sant’Anna, prende idea dall’omonimo volume edito da Pisa University Press e vincitore del Premio Matteotti 2021-Presidenza del Consiglio e vede l’impegno di Michele Emdin, Chiara Evangelista, Gianni Lucchesi, Ursula Ferrara, Annick Emdin, Massimo Bergamasco. Le immagini (nel montaggio di Sarago Studio Francesca De Paola, Alessandro Cheti, Sergio Cantarano, Elena Meletti) sono quelle della Pisa di Mario Benvenuti (dagli anni ’30 sino alla prima Festa delle Matricole dopo la Liberazione, fornite dal figlio Paolo), quelle della propaganda di regime tratte da “La difesa della razza”, dei volti degli studenti e delle studentesse espulsi dall’Università di Pisa, degli attori dei monologhi che parlano dei sommersi e salvati, della ribellione e della lotta sino alla Liberazione. Le voci sono quelle di Mussolini il 18 settembre 1938 a Trieste che annuncia le leggi della vergogna di fronte a 150.000 persone festanti (dirà Rav Elio Toaff nel 1988 nel cinquantenario: “Quello che gli ebrei non sono riusciti a capire e come la massa del popolo italiano non abbia detto una parola e non abbia pubblicamente dimostrato la sua disapprovazione…”), quelle degli attori dell’Associazione Teatrale Binario Vivo (Francesco Pelosini, Andrea Macchi, Wilma, Fabio Buonocore, Martina Aliprandi, Laura Boriassi, Andrea Di Silvio) che narrano il destino di ebrei, omosessuali, di politici risucchiati nel gorgo dei campi di sterminio e dei “compagni giovinetti” che hanno combattuto la lotta partigiana, nei monologhi di Levi (“Shemà”), di Annick Emdin (“Numeri”, “Adler”, “Film Everything”, “Teresa”) e in “Lo avrai camerata Kesselring” di Calamandrei.