Sostenibilità ambientale in Val di Cornia: i dati registrano una forte riduzione delle aree coltivate nella zona considerata l’orto della Toscana. Il punto con i ricercatori dell’Istituto di Produzioni Vegetali nell’ambito di Prima Nexus-Ness

La Val di Cornia, zona conosciuta come ‘Orto della Toscana’, sta attraversando una fase di forte riduzione di alcune aree coltivate. È quanto emerge dai dati della Confederazione Italiana Agricoltori e dai dati ARTEA (Regione Toscana) presentati e discussi nel quinto appuntamento del Nexus Ecosystem Lab Val di Cornia, nell’ambito del progetto europeo “PRIMA NEXUS-NESS” coordinato dall’Università per Stranieri di Perugia a cui la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa partecipa sotto la supervisione scientifica di Rudy Rossetto, ricercatore presso l’Istituto di Produzione Vegetali.
La riduzione delle aree coltivate ha creato una tangibile preoccupazione negli agricoltori e nelle associazioni di categoria. Dall’analisi infatti emerge che in Val di Cornia stanno cambiando le colture in atto. Nel 2018 al carciofo, tipico della Val di Cornia, veniva dedicata una superfice di 326 ettari, appena cinque anni dopo la stessa è ridotta a 190,9 ettari. Nello stesso periodo il melone è passato da 285 a 148; lo spinacio addirittura da 241 ettari a poco oltre i 24 ettari con una riduzione del terreno coltivato di oltre l’89%. A fare eccezione è solo il pomodoro passato in un quinquennio da 161 a 246 ettari. Colpevoli la ridotta disponibilità di acqua, gli elevati costi di produzione che sovraccaricano gli agricoltori, l’eccessiva burocrazia e lo scarso ricambio generazionale.
Per far fronte alle difficoltà e favorire il rifiorire dell’agricoltura, il progetto NEXUS-NESS ha l'obiettivo di proporre un modello di sostenibilità ambientale, sociale ed economica per la Val di Cornia al 2030 attraverso un esperimento di pianificazione integrata e partecipata di risorse preziosissime come l’acqua, l’energia e dei processi di produzione agricola.
Una vera e propria coprogettazione, come evidenziato da Rudy Rossetto, per la quale è stato richiesto e presentato il quadro analitico dell’attuale situazione in Val di Cornia. La sostenibilità è una delle sfide principali del mondo agricolo, e in quest’ottica il progetto vuole favorire soluzioni per le aziende toscane per aumentare l’efficienza irrigua e la competitività internazionale del settore agricolo, considerare l’agricoltura come elemento centrale e introdurre varietà innovative in grado di adattarsi ai cambiamenti climatici.