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Contest internazionali: team Sant’Anna alle semifinali di Ana Avatar Xprize. In palio 10 milioni di dollari per realizzare un avatar robotico che trasporti le competenze umane a distanza, in tempo reale, per un mondo migliore

Data pubblicazione: 23.02.2020
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Il team Sant’Anna, composto da ricercatori, docenti e studenti della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, annuncia di essersi qualificato per competere al premio da 10 Milioni di dollari ANA Avatar XPRIZE, una competizione globale della durata di 4 anni dedicata allo  sviluppo di un sistema Avatar che trasporti i sensi, le azioni e la presenza dell’uomo in un luogo remoto in tempo reale, con la prospettiva di un mondo futuro sempre più connesso.

La squadra è composta da docenti e ricercatori delle due aree di ricerca dell’Istituto di Intelligenza Meccanica e dell’Istituto di Biorobotica, rispettivamente l’Human-Robot Interaction Area, coordinata dal Prof. Antonio Frisoli nell’ambito del Laboratorio PercRo, e l’Artificial Hands Area, coordinata dal Prof. Christian Cipriani, e  da 15 eccellenti allievi della Scuola che seguono i corsi di studio di ingegneria aerospaziale, meccanica, robotica, elettronica, bionica e informatica.

“Il nostro team è entusiasta di essersi qualificato perché riteniamo che questa competizione ci permetterà di dimostrare le capacità odierne raggiungibili da un sistema robotico avanzato di telepresenza” dichiara il Prof. Antonio Frisoli, leader del team Sant’Anna. “Il sistema consentirà di controllare a distanza un avatar robotico per partecipare fisicamente ad un evento in un luogo remoto del mondo senza muoversi da casa oppure per salvare vite durante un’emergenza sanitaria, ad esempio intervenendo in modo sicuro senza esporsi a contaminazioni”: un avatar in grado di fare tutto questo, e molto altro, è l’ambizione che sta spingendo ricercatori di tutto il mondo a competere per il montepremi di 10 milioni di dollari messo in palio dal concorso.

Il team della Scuola Superiore Sant’Anna svilupperà un Avatar semi-umanoide, dotato di capacità di manipolazione avanzate e di abilitazione alle interazioni multimodali remote. Sono previsti l’uso di due braccia e mani abili e di un'interfaccia esoscheletrica degli arti superiori per consentire una teleoperazione intuitiva con feedback tattile arricchito e preciso. Il sistema proposto, chiamato Sully, dal nome di Jake Sully il protagonista del film Avatar, è specificamente progettato per soddisfare i requisiti di mobilità e di interazione bimanuale con altri umani. “Il sistema di manipolazione dell’avatar Sully sarà molto avanzato e basato sulle mani artificiali che da anni sono sviluppate alla Scuola nell’area di Artificial Hands per le applicazioni di protesica” dichiara il dott. Marco Controzzi, coordinatore dello sviluppo delle mani robotiche nel team Sant’Anna.

Una giuria indipendente ha individuato le 77 squadre ammesse alle semifinali.  Nel 2021 l’annuncio dei 20 finalisti, tra cui distribuire 2 milioni di euro per mettere a punto i progetti per l’ultima fase, nella quale gli avatar realizzati saranno messi alla prova in vari scenari. Al vincitore assoluto il premio di 8 milioni di dollari.

Per vincere la competizione, i teams devono integrare multiple tecnologie emergenti per sviluppare un avatar robotico fisico, non autonomo attraverso cui un operatore possa vedere, sentire ed interagire con un ambiente remoto. Gli avatars devono dimostrare la capacità di eseguire remotamente dei compiti in una varietà di scenari reali ed abilitare l’operatore a percepire come se stesse agendo egli stesso in prima persona.

Nella foto l'Avatar robotico Sully in azione. (Fotografie di Francesca Gattai)

Al link il video illustrativo dell’ANA AVATAR PRIZE   Video